LANCIANO – Sola in testa alla classifica di serie B. E chi se lo aspettava. E pensare che prima dell’inizio del campionato davvero in pochi credevano a questo Lanciano. Adesso invece la città è in delirio. La squadra di calcio è diventata l’elemento di condivisione di una passione che, sabato dopo sabato, sta stupendo e sta crescendo esponenzialmente.
In ogni trasmissione dedicata allo sport nazionale per eccellenza ci sono i rossoneri. La squadra di Baroni non sta semplicemente stupendo in campionato ma sta creando un effetto domino a 360 gradi. Un fenomeno di marketing non indifferente: Lanciano e il 4-3-3 del tecnico fiorentino sono diventati argomenti di dominio pubblico, sono il riferimento da fare. La Virtus ha trovato la formula efficace di questa sua seconda annata in serie cadetta, una stagione, fino a questo momento, perfetta, condita da tante soddisfazionie da quell’umiltà sempre necessaria.
Sono i giovani l’elemento in più del mosaico di Marco Baroni. Tanti fuori quota, tutti di livello. Luigi Sepe ne è l’esempio lampante. Non prende gol da 6 gare, ha quella reattività istintiva che, a Novara, ha evitato la capitolazione in almeno 4 circostanze. Aveva un compito quantomeno delicato con la maglia del Lanciano: non far rimpiangere Nicola Leali. Non a caso, nel rotondo 0-3 al «Silvio Piola» di Novara, l’estremo difensore è risultato il migliore in campo. Ha neutralizzato un calcio di rigore e, a suon di interventi provvidenziali, ha spento gradualmente le speranze del Novara di riequilibrare la gara.
Se Sepe è da 9 in pagella, su quei livelli c’è anche Nadir Minotti che alla seconda marcatura consecutiva, ha dato sostanza ed intensità al centrocampo virtussino. Merito certamente del play maker orobico ma anche e soprattuto di Marco Baroni, capace di capire che il centrocampista è in grande spolvero tanto da buttarlo nella mischia al momento giusto. Altro giovane, altra certezza. Il senegalese Mame Thiam, «maminho», quel treno ad alta velocità capace di mandare in crisi la retroguardia di Aglietti. Thiam ha dato un apporto senza soluzione di continuità alla manovra di Marco Baroni, un contributo di sostanza. L’attaccante ex Inter ha una freschezza atletica invidiabile, lotta e sa soffrire, è un elemento potenzialmente devastante nel fronte offensivo della Virtus Lanciano.
E poi ci sono i “senatori”. Su tutti Manuel Turchi. Entra ad una manciata di minuti dalla fine e chiude i conti, ha la concentrazione giusta che gli permette di innaffiare e domare definitivamente gli spiriti arroventati del Novara di Aglietti, alla disperata ricerca del tutto per tutto. Con Turchi anche Carlo Mammarella, sempre presente come il prezzemolo, sempre decisivo con i suoi assist. Insomma, giovani e meno giovani a servizio di Marco Baroni, il tecnico che ha ereditato il 4-3-3 di Carmine Gautieri, l’ha puntellato e l’ha adattato e con il quale ha raggiunto la vetta. E la città continua a sognare.