CHIETI – Una vicenda che ha dell’incredibile. Fausto Filippone, prima di lanciare la figlia dal viadotto della A/14 a Francavilla al Mare e poi uccidersi, potrebbe anche aver causato anche la morte della moglie Marina Angrilli, precipitata dal balcone della loro casa a Chieti Scalo.
Stanno cercando di risalire alla verità gli organi competenti per capire cosa è accaduto, ieri mattina, nell’abitazione di via Roccaraso, zona delle 5 palazzine a Chieti Scalo, dal cui balcone è caduta nel vuoto ed è morta due ore dopo in ospedale Marina Angrilli.
E’ quanto stanno accertando le indagini per capire se si è trattato di suicidio oppure di femminicidio al quale è seguita un’altra duplice tragedia che si è consumata su un viadotto della A14 a Francavilla al Mare. Fausto Filippone, quarantanovenne di Chieti , dirigente della ditta Brioni, descritto da colleghi ed amici come una persona normale sempre gentile e sorridente, ha prima gettato la figlia Ludovica, 10 anni, e poi, dopo una lunga trattativa con le forze dell’ordine, giunte sul posto con l’intento di farlo desistere dall’insano gesto, si è gettato nel vuoto ed è morto. L’uomo era rimasto sette ore appeso sul bordo del viadotto.
Marina Angrilli, 51 anni, classe ’67, insegnante di lettere al Liceo scientifico “Leonardo da Vinci” di Pescara è deceduta in ospedale per le gravi lesioni riportate. Si erano sposati nel 2006 e nel 2008 era nata la bambina nel 2008. Poi dopo anni 12 anni di vita insieme, che in molti descrivono tranquilla e normale, ieri dalle ore 12 della mattina alle 20, quando Filippone si è lanciato nel vuoto ed è morto, le tre vite si sono spezzate. La caduta della donna è avvenuta dal secondo piano. Nessuno dei condomini l’avrebbe vista precipitare nel cortile da un’altezza di circa 10 metri ma alcuni hanno riferito di aver sentito un urlo ed un tonfo.