SULMONA – Il rogo appiccato all’auto del giornalista Lattanzio è di origine dolosa. La Procura di Sulmona ha aperto un’inchiesta sull’incendio che, nella notte tra il 14 e il 15 agosto scorsi, ha distrutto l’automobile di Claudio Lattanzio, corrispondente Ansa dal capoluogo peligno dal 2000 e collaboratore storico del quotidiano ‘il Centro’.
Alla base del fascicolo – titolare è il sostituto procuratore Stefano Iafolla – ci sono gli esiti di una nuova perizia effettuata dai Carabinieri, che avrebbe accertato la natura dolosa delle fiamme. Dagli accertamenti dei militari dell’Arma della Compagnia di Sulmona, agli ordini del capitano Maurizio Dino Guida, è emerso che per appiccare il fuoco è stato utilizzato del liquido infiammabile cosparso sullo pneumatico anteriore destro dell’auto – un suv parcheggiato in un’area condominiale di via Valle, sotto casa del cronista – e che il rogo si è poi esteso al resto del veicolo.
Per gli inquirenti si tratterebbe quindi di un atto ritorsivo, ricollegabile all’attività giornalistica di Lattanzio. Gli investigatori stanno ora analizzando articoli e inchieste del cronista e si stanno concentrando sulle persone coinvolte nei fatti di cronaca di cui si è occupato. Nei prossimi giorni dovrebbero partire i primi interrogatori.