ROMA – Continua a far parlare di se la riforma del mercato del lavoro. I sindacati, ormai sul piede di guerra, minacciano di fare sciopero. E anche il Pd si spacca. «È assolutamente indispensabile che il governo dica al Parlamento cosa intende fare nel decreto delegato sul lavoro, perché si parla di cose serie», dice Pier Luigi Bersani parlando in Transatlantico. «Io mi ritengo una persona di sinistra liberale – sottolinea Bersani – penso che ci sia assolutamente la necessità di modernizzare le regole del lavoro dal lato dei contratti e dei servizi. Ma leggo oggi sui giornali, come attribuite al governo, delle intenzioni ai miei occhi surreali. In alcuni casi si descrive un’Italia come vista da Marte».
«È ora di poter discutere con precisione – rilancia Bersani – cosa intendiamo quando diciamo che bisogna superare il dualismo e l’apartheid nel mercato del lavoro, quando diciamo che bisogna estendere le tutele universalistiche, quando diciamo che bisogna tenere, nella crisi, in equilibrio i rapporti di forza tra capitale e lavoro. Quando diciamo queste che sono cose basiche per un Paese», aggiunge l’ex segretario del Pd.
«Io vorrei ricordare che in tutta Europa, in Inghilterra, in Francia, in Germania, esiste, ancorché non obbligatoria, la reintegra. Quindi non ci raccontassimo cose che non esistono», sottolinea Bersani. Ma il governo deve smentire l’intenzione di voler abolire l’articolo 18 per decreto? «Deve chiarire quali sono i contenuti precisi, perché l’emendamento che è stato presentato, sulla carta, lascia aperta qualsiasi interpretazione. Leggo oggi sui giornali come attribuite al governo delle interpretazioni che secondo me vanno chiarite. L’abolizione della reintegra è uno degli aspetti, non è il solo», conclude Bersani.
Diverse le reazioni all’intervento di Bersani. «La delega è in corso di perfezionamento ed è giusto che il Pd discuta e definisca la propria posizione. Il Partito democratico si troverà assolutamente unito, stiamo lavorando per questo», precisa il vicesegretario Pd Lorenzo Guerini lasciando la sede nazionale del partito. «Apprezzabile l’apertura di Bersani alla contrattazione decentrata. Ora ci aspettiamo che il Pd voti gli emendamenti che presenteremo, sul tema, al Jobs act», dice il deputato leghista Emanuele Prataviera, componente della commissione Lavoro, dopo la presa di posizione dell’ex segretario democratico.
«Quella della contrattazione decentrata è una battaglia storica della Lega Nord, una battaglia di giustizia e di equità – sottolinea Prataviera -. Ora che anche Bersani sembra averne compreso l’efficacia e la portata, l’auspicio è che alle sue parole facciano seguito i fatti: il Pd – di cui Bersani rimane autorevole esponente – voti le proposte che presenteremo in tal senso al Jobs Act. Sarebbe un bel segnale di condivisione su una battaglia sacrosanta che per troppo tempo la sinistra non ha voluto considerare».
Non mancheranno di fare discutere anche le parole del presidente del Pd Matteo Orfini. «I titoli del jobs act sono condivisibili. Lo svolgimento meno: ne discuteremo in direzione, ma servono correzioni importanti al testo», scrive su Twitter il presidente del Pd esprimendo così una posizione che non mancherà di generare ulteriori polemiche proprio mentre i vicesegretari, Guerini e Serracchiani, hanno lanciato messaggi di fiducia per una posizione unitaria.