ROMA – L’Italia rischia di non rispettare gli obiettivi del patto di stabilità e crescita nel 2014 e perde di fatto tre miliardi derivanti dalla clausola investimenti. Questi i punti salienti dell’allarme lanciato dalla Commissione europea nel suo commento sulla legge di stabilità italiana. “C’è un rischio che la bozza del piano di bilancio per il 2014 non rispetti le regole del patto di stabilità e crescita – sottolinea la Commissione – In particolare, l’obiettivo di riduzione del debito nel 2014 non è rispettato”. Per questo la Commissione “invita le autorità a prendere le misure necessarie nell’ambito del processo di bilancio nazionale per assicurare che questo nel 2014 rispetti pienamente il patto di stabilità e crescita e in particolare per gestire i rischi individuati nella valutazione”.
Poco dopo il vicepresidente della Commissione Ue, Olli Rehn, auspica che la spending review riduca il debito italiano “già nel 2014” in modo da “preparare il terreno” alla possibilità per l’Italia di beneficiare della clausola di investimenti, su cui oggi Bruxelles ha detto no. L’Italia rispetterà nel 2014 i target di deficit ma non quelli del debito e per questo la Commissione non ha potuto concedere la possibilità di beneficiare della clausola che esonera gli investimenti produttivi dal calcolo del debito; ma, ha spiegato Rehn, sarà possibile “preparare il terreno” per un suo utilizzo se l’Italia riuscirà, attraverso il programma di spending review, ad ottenere i primi risultati nel 2014 in termini di “sforzi di risanamento in termini strutturali pari ad almeno il 0,5% del Pil”.
In Italia ogni giorno “è molto delicato”, ha proseguito, commentando la situazione politica nel nostro paese. “Dobbiamo fare il nostro lavoro – ha detto – assicurare che l’Italia faccia quello che predica e porti le sue finanze pubbliche su un percorso sostenibile”, ha detto Rehn. Immediata la replica del ministero dell’Economia alle stoccate di Bruxelles.
Da via XX settembre si sottolinea che non è arrivata “nessuna bocciatura”: i rischi segnalati oggi dalla Commissione per l’Italia, spiega il Mef in una nota, sono “già considerati nell’azione del governo” che ha messo in campo misure per contrastare eventuali rischi su disavanzo e debito 2014. Sulla questione interviene direttamente anche il ministro Fabrizio Saccomanni secondo cui le misure richieste dall’Ue sono gia’ state prese in considerazione dal governo che è determinato a rispettare i saldi. “Non c’è bisogno di fare aggiustamenti sui bilanci in corso”, spiega. Sulla crescita del debito afferma che “è la risultante di due fattori: la recessione e l’accelerazione del pagamento dei debiti della Pa”.