
ROMA – Reperire tramite il ddl stabilità circa dieci miliardi: 6,5 per evitare l’aumento dell’Iva, il resto per le spese indifferibili e per mettere un po’ di risorse sul tavolo della produttività avviato con le parti sociali. E’ l’obiettivo del Governo, spiegato dal ministro dell’Economia Vittorio Grilli all’incontro con le parti sociali sul ddl stabilità.
Gli obiettivi sono in primo luogo di evitare un appesantimento tributario (bloccando l’aumento Iva), poi di incentivare la produttività (mettendo circa un miliardo sul tavolo con le parti), in terzo luogo di “accelerare con credibilità il processo di riduzione del debito pubblico attraverso la vendita del patrimonio immobiliare), in quarto luogo di “capire il quadro esigenziale per il 2013, ovvero individuare le voci di spesa indifferibili, e infine di consentire il recepimento della Direttiva comunitaria sui tempi di pagamento da parte della P.A. verso le imprese. Gli strumenti per conseguire questi obiettivi sono quattro: proseguire la spending review in tutti i settori; un intervento sul settore finanziario con tutte le cautele necessarie (e in questo caso il riferimento è alla Tobin Tax su cui oggi è partita la cooperazione rafforzata tra 11 Paesi Ue); la “revisione per equità” delle deduzioni e delle detrazione; infine l’applicazione di alcune non meglio specificate leggi comunitarie.
Se la legge di stabilità non darà risposte su reddito e lavoro la Cgil proseguirà la mobilitazione fino allo sciopero generale. È l’avvertimento lanciato a Palazzo Chigi dal leader del sindacato di Corso Italia, Susanna Camusso, nel giorno del confronto tra governo e parti sociali sul provvedimento. «Abbiamo il sospetto, per non dire la certezza, che sia un’altra manovra mascherata da legge di stabilità», ha commentato il segretario generale della Cgil, «vedremo cosa ci dicono, ciò che credo vada detto al governo è che spazio per ulteriori tagli non ce n’è. Anzi, dovrebbe essere la stagione di restituire qualche certezza».
Scettico anche il presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi, che si dice «preoccupato» per la convocazione a sorpresa del governo sulla legge di stabilità, da cui non si attende «notizie entusiasmanti». «Ieri pomeriggio c’è stata la convocazione a sorpresa di Palazzo Chigi per oggi con le parti sociali per un confronto sulla legge di stabilità», ha detto Squinzi intervenendo all’assemblea dell’Anima, l’associazione dell’industria meccanica, «siamo un po’ preoccupati perché normalmente quando avvengono queste convocazioni non credo sia per annunciarci notizie che portano entusiasmo».