ROMA – Entro l’estate sparirà l’attuale “Porcellum”. Così come lo conosciamo avrà lasciato il posto ad una nuova legge elettorale. Che sarà sempre un Porcellum, ma in forma inedita. Vertice di maggioranza, ad ore antelucane per la politica, questa mattina a Roma, per permettere al premer Enrico Letta di prendere per tempo l’aereo per il vertice europeo di Bruxelles. Esito finale: accordo sulla necessità di procedere con ritocchi light alla “legge porcata”, ma nessuna decisione nel merito delle modifiche “minimaliste” all’attuale sistema elettorale.
“C’è tempo fino alla fine del mese di luglio per decidere come intervenire – spiega una fonte ministeriale – per ora è già molto importante essere arrivati all’accordo sulla clausola di salvaguardia”. Questa la parte positiva. Quella meno positiva è che le diverse posizioni all’interno della maggioranza, infatti, non consentono ancora di stabilire quali e quanti punti controversi modificare. Non solo: all’interno degli stessi partiti la linea non è univoca. Restano tutti da sciogliere, quindi, i nodi sul premio di maggioranza e sulle preferenze.
Di certo c’è che la messa in sicurezza del Porcellum dovrà vedere la luce entro l’estate, prima della pausa agostana. Su questo non transige il premier Enrico Letta, così come il Colle ha insistito sulla necessità di procedere subito alle modifiche all’attuale sistema per metterlo in sicurezza da una pronuncia di incostituzionalità da parte della Consulta.
Ma restano da dirimere ancora tutte le questioni di merito: premio di maggioranza del Senato, soglia minima perché tale premio scatti e preferenze. Al momento, l’orientamento prevalente in seno alla maggioranza, e condiviso anche dal governo, è di intervenire innazitutto sulla soglia: per il Pdl il tetto potrebbe essere il 40%, sia alla Camera che al Senato.
Ma c’è chi insiste sul no al ritocco del premio su base regionale a palazzo Madama e chi, invece, vorrebbe semplicemente un’abolizione tout court del premio di maggioranza.
Il Pd teme il rischio che si arrivi ad avere una legge elettorale puramente proporzionale. Dice il segretario Epifani: «Vedo solo un rischio: se si andasse al voto con Porcellum modificato si avrebbe un parlamento proporzionale e quindi ingovernabile». Da parte sua il Pdl ha rilanciato con forza il semipresidenzialismo e, di conseguenza, per il partito di Berlusconi il miglior sistema sarebbe il doppio turno di collegio. “Dalle riforme dipende la vita di questo governo” avverte Letta.