ROMA – Salvini e Berlusconi ai ferri corti? Potrebbe essere. “Sospendiamo qualsiasi tavolo e incontro con Silvio Berlusconi finché non avremo spiegazioni ufficiali sul voto contrario di Fi all’iter veloce per la legge Molteni che cancella lo sconto di pena per i reati gravissimi”. Così il segretario della Lega dopo il no della commissione giustizia del Senato alla sede deliberante per la legge Molteni. «È una vergogna – prosegue Salvini – è l’ennesimo affronto alle donne e a tutte le vittime di violenza».
La legge oggetto dello scontro riforma il rito abbreviato nei processi, eliminando la possibilità di accedere a sconti di pena per gli autori di determinati reati, come lo stupro e l’omicidio. È una proposta di legge della Lega, con primo firmatario lo stesso Molteni, sostenuta anche dal Pd, dal Movimento 5 stelle e da Fratelli d’Italia. Già alla Camera i deputati di Forza Italia si erano messi di traverso, astenendosi dal voto.
Il leader di FI, interpellato sull’argomento nel corso della presentazione del libro di Bruno Vespa, al Tempio di Adriano a Roma, ha preferito non commentare. «Non voglio esprimere la mia opinione, voglio incontrarmi con Salvini e parlare con lui. Le decisioni sulla legge Molteni sono state prese dai gruppi parlamentari, indipendentemente da me». Il leader della Lega, ha aggiunto Berlusconi «si propone in modo troppo aggressivo alla gente, ma al tavolo è molto ragionevole e comprensivo, anche disposto a cambiare parere sui punti sui quali la sua opinione era contraria alla mia o a quella della signora Meloni».
Nel caso in cui non ci fosse una maggioranza in grado di governare dopo il voto la soluzione l’ex Cavaliere vede una sola strada: «La più corretta sarebbe quella di continuare con questo governo e di consentire un’altra campagna elettorale non brevissima, di almeno tre mesi, che possa permettere ai partiti di far conoscere agli elettori i loro programmi».