L’AQUILA – “Nel decreto approvato l’11 giugno scorso, all’articolo 11, e’ stato inserito, in 16 commi, una parte dell’articolato della legge per la ricostruzione del cratere abruzzese, preparato attraverso tante e ripetute riunioni con associazioni, istituzioni, sindacati e quant’altro”. Inizia cosi’ una nota del sindaco dell’Aquila, Massimo Cialente, che fa il punto sui commi da cambiare.
“Sapevamo – afferma – che nel decreto approvato sarebbero rientrati solo una parte degli articoli della legge da noi preparata. Di fatto c’era l’accordo con il Governo che, in sede di conversione, sarebbero stati presi in considerazione altri aspetti, confrontando questo testo con il disegno di legge presentato dalla senatrice Pezzopane. Altri punti, quali ad esempio il problema ormai drammatico e paralizzante del personale all’esame dei progetti, dovrebbero invece essere, a giorni, ricompresi in una delibera Cipe attesa per la prossima settimana. L’art 11, al comma 15, ha dato un minimo di ossigeno alle finanze dei Comuni, mettendo in condizione, il Comune dell’Aquila di approntare il rilancio, sebbene con la necessita’ di un aumento delle imposte”.
“Ma nell’art. 11 del decreto- rileva il sindaco – vi sono delle previsioni normative che riteniamo di non poter condividere, e che sono state inserite dall’ufficio legislativo o forse dalla stessa struttura dell’anticorruzione. Il primo di questi, e’ il comma 2, dove si prevede che il progettista ed il direttore dei lavori non possano avere avuto, negli ultimi tre anni, rapporti di natura commerciale, professionale o di collaborazione, comunque denominati, con l’impresa affidataria dei lavori di riparazione della ricostruzione, anche in subappalto. Ritengo che la previsione, peraltro contenuta nella nostra proposta, sia andata oltre le intenzioni. Noi pensavamo solo ad un rapporto di dipendenza vera e propria che, indubbiamente, avrebbe posto problemi possibili di conflitto di interessi. Si e’ andati oltre perche’, in un comprensorio piccolo come il nostro, e’ impensabile che negli anni non vi sia stato alcun rapporto professionale, anche il piu’ semplice, come puo’ essere un accatastamento, tra progettisti e ditte aquilane. Su questo punto condivido quindi pienamente le preoccupazioni manifestate dall’Ordine degli Ingegneri e dall’ Ance e credo che dovremo assolutamente chiedere una modifica”.