CHIETI – Sara’ esteso a tutto l’ospedale “SS. Annunziata” di Chieti il trattamento di disinfezione antilegionella della rete idrica dopo quello che ha riguardato l’intero Corpo M. E’ quanto afferma in una nota la stessa Asl. A partire dalla giornata di domani, mercoledi’ 6 luglio, e fino a venerdi’ 8 luglio, sara’ eseguito lo shock chimico con perossido di idrogeno e ioni argento nelle ore serali, dalle 20.00 alle 8.00 del giorno seguente, secondo il seguente calendario: mercoledi’ 6 luglio corpi G, H, I e L; giovedi’ 7 i livelli da X a XIV dei corpi A, B, C; venerdi’ 8 dal IX livello a scendere dei corpi A, B, C, D, E, F, O. La scelta di intervenire a blocchi e’ stata dettata dalla necessita’ di non creare disagio a un intero ospedale, visto che la rete idrica e’ strutturata in modo tale da permettere di separare e dilazionare le operazioni di disinfezione. Come disposto anche per gli interventi precedenti, nel corso dei trattamenti devono rimanere chiusi i rubinetti di lavabi, docce, vasche, mentre e’ possibile utilizzare i water con relativi scarichi”.
“E’ importante, infatti – evidenzia sempre la Asl – ai fini del risultato, mantenere costante la concentrazione delle sostanze chimiche negli impianti per un certo numero di ore, pena l’inefficacia del trattamento. Per i pazienti ricoverati sono a disposizione in ciascun reparto sia acqua minerale per uso potabile sia lattine per uso igienico. Al contrario, terminata l’intera fase dello shock, diventa necessario tenere aperti i rubinetti a lungo per far defluire l’acqua e favorire il ricambio. A tal proposito, ai pazienti ricoverati viene chiesto di far uso di acqua corrente senza timore una volta esaurita la fase del divieto, sia perche’ non esiste alcun pericolo sia perche’ il deflusso agevola l’azione di eliminazione del batterio e di residui chimici”.
“L’intervento complessivo di disinfezione sull’intero ospedale – ha concluso la Asl – e’ stato deciso a seguito di diversi campionamenti effettuati sull’intera rete idrica, alcuni dei quali avevano evidenziato la presenza di legionella. Una volta conclusa la fase di trattamento d’urto, gli impianti saranno trattati costantemente con battericidi, a concentrazioni ridotte e soprattutto compatibili con qualunque tipo di utilizzo.