ROMA – L’aula della Camera ha approvato la proposta di legge sulla legittima difesa con 225 voti favorevoli e 166 contrari. Il provvedimento passa ora al Senato. Bagarre in Aula alla Camera poco prima, e subito dopo, il voto finale. Sia i deputati di Fratelli d’Italia sia quelli della Lega hanno esposto cartelli con su scritto «la difesa è sempre legittima».
Subito la presidente Laura Boldrini ha chiesto ai commessi di provvedere al ritiro dei cartelli e ha più volte richiamato all’ordine FdI e Lega. Anche dalla tribuna riservata al pubblico si è levata una protesta da parte di alcuni dei presenti. Matteo Salvini è stato allontanato dalle tribune. Il leader della Lega ha infatti gridato «vergogna, vergogna» ed è stato accompagnato fuori dall’Aula.
Viene specificato che si considera legittima difesa la reazione a un’aggressione in casa, in negozio o in ufficio commessa di notte o all’introduzione con violenza, minaccia o inganno. Resta comunque ferma la necessità che vi sia proporzione tra difesa e offesa e l’attualità del pericolo. Già oggi si presume che vi sia proporzione se la difesa anche con armi riguarda un’aggressione domiciliare che mette in pericolo la propria o l’altrui incolumità oppure, ma in questo caso solo quando non vi è desistenza e vi è pericolo di aggressione, se si difende il proprio patrimonio.
Nella legittima difesa domiciliare è sempre esclusa la colpa di chi spara se l’errore, in situazioni di pericolo per la vita e la libertà personale o sessuale, è conseguenza di un grave turbamento psichico causato dall’aggressore. Nel caso in cui sia dichiarata la non punibilità per legittima difesa, tutte le spese processuali e i compensi degli avvocati saranno a carico dello Stato. Un onere per l’erario stimato in 295.200 euro a decorrere dal 2017.