ROMA – C’è il via libera dell’Aula della Camera al rinvio in commissione del ddl sulla legittima difesa. L’Assemblea ha approvato la richiesta avanzata da Ap per 160 voti di scarto. Area popolare ha chiesto il rinvio in commissione del provvedimento, per tentare di inserire nel testo una norma che faccia «scattare» automaticamente la legittima difesa se si è in presenza di bambini e cambiare l’emendamento del Pd che restringe la legge. «Serve una normativa di dettaglio puntuale e tassativa che eviti una giustizia a macchia di leopardo», spiega Enrico Costa, attuale ministro agli Affari regionali ed ex viceministro alla Giustizia.
Le opposizioni non hanno preso bene il rinvio in commissione.Protesta la Lega, che espone cartelli con la scritta «La difesa è sempre legittima» e urla «vergogna» verso i banchi del Pd. Contrari anche i parlamentari dell’Italia dei valori: «Ho votato contro l’inutile ulteriore rinvio in commissione della discussione sulla legittima difesa. Presenterà immediatamente anche al Parlamento la nostra proposta di legge di iniziativa popolare che sta riscuotendo enorme successo tra i cittadini», afferma il deputato Nello Formisano, come portavoce parlamentare Idv.
«Centinaia di Comuni – riprende – stanno collaborando alla raccolta, e in alcune località oltre un cittadino su 10 ha firmato la nostra proposta, che intende garantire più libertà di difesa in caso si venga aggrediti da ladri e delinquenti all’interno della propria abitazione o del proprio negozio».
«Il confronto sulla legittima difesa è un tema assai importante ma non va banalizzato creando conflitti parlamentari a fini elettorali», afferma il presidente del gruppo Misto alla Camera, Pino Pisicchio. «Lo Stato – aggiunge – ha il dovere di garantire la sicurezza dei suoi cittadini, ma certamente senza diffondere una cultura da Far West che non ci appartiene: si tenga presente il serio dibattito che si sta sviluppando negli Usa sul possesso di armi da parte dei cittadini. Diventa necessario, dunque, moderare i toni che sembrano motivati solo dalla campagna elettorale e affrontare una discussione seria e approfondita».