L’AQUILA – Nonostante la delega all’Editoria, il neosottosegretario Legnini non può non intervenire durante una sua visita ufficiale in Abruzzo sul tema terremoto. E così, sollecitato dalle domande dei cronisti sulla circostanza se le politiche del Governo sono scollate con il comune sentire dei cittadini, Legnini è convinto che occorre innanzitutto guardare cosa c’è alle spalle: “Abbiamo anni e anni di annunci senza risultati concreti, adesso abbiamo un Governo che non annuncia nulla ma solo l’impegno su obiettivi precisi sui quali si sta lavorando”. “Ovviamente – ha aggiunto Legnini – il disagio sociale, i problemi enormi del sistema delle imprese non e’ che vengono attenuati con l’impegno ma con i risultati quando ci saranno e io spero che i risultati ci saranno. Per esempio un risultato importante che e’ a portata di mano e in parte e’ realizzato e in parte in via di realizzazione, e’ quello del pagamento dei debiti della pubblica amministrazione nei confronti delle imprese: a luglio ci sara’ un’immissione di liquidita’ per 30 miliardi di euro, il che e’ un fatto molto rilevante”.
Legnini, nonostante l’insediamento il Parlamento ci sia stato solo di recente evidenzia come in queste settimane si sia “lavorato intensamente per costruire questo provvedimento che ieri e’ stato approvato in Senato: le coperture finanziarie, le modalita’, la persuasione. Insomma c’e’ stato un lavoro serio che ha coinvolto il Governo al massimo livello, la Presidenza del Consiglio dei ministri, e abbiamo contribuito a conseguire questo risultato, poi i senatori, come Stefania Pezzopane e le altre abruzzesi hanno fatto il massimo per arrivare al risultato importante, sia sotto il profilo quantitativo, sia sotto il profilo del segnale che si da’ all’Aquila e soprattutto per il fatto che il cronoprogramma della ricostruzione puo’ andare avanti”.
E proprio parlando della ricostruzione dell’Aquila, Legnini ha aggiunto: “Abbiamo davanti due obiettivi importanti: il primo piu’ agevole da risolvere, quello di accorciare la spalmatura dei sei anni, per rendere la somma spendibile in rapporto all’andamento dei cantieri, alla loro cantierabilita’. E’ in studio al ministero dell’Economia una modalita’ non semplice ma possibile. L’altro obiettivo sara’ quello di trovare poi la maxi copertura per completare la ricostruzione, parliamo di 7/8 miliardi di euro ulteriori da spalmare nei prossimi dieci anni, si tratta di una cifra di primissima grandezza per il bilancio dello Stato, non e’ cosa che si risolve con la propaganda ma con un lavoro attento, costante, rinegoziando in sede Europea. La soluzione e’ tutta da costruire, su questo voglio essere chiaro, ripeto, bisogna costruirla”.