Push out: termine inglese che ha il sapore di una liberazione. Alla lettera: sta per sputare, vomitare, buttare fuori. E’ il titolo di un film corto appena girato, tra Chieti e Pescara. La vicenda, ispirata da una storia vera, si presenta in veste drammatica e descrive la vita di due donne, di diverse generazioni, che si trovano a fronteggiare l’anoressia e la bulimia, demoni subdoli e invisibili del nostro tempo anonimo, palcoscenico di quel progresso violento e imposto che colpisce e spesso uccide il tempo spensierato e incosciente della vita: i figli.
La tematica del film, realizzato e prodotto da quel meraviglioso vulcano di genialità che risponde al nome di Clarissa Leone, attrice e imprenditrice abruzzese. Quei giovani, ormai diventati oggetti di consumo, che quest’epoca di apparenza dedita alla sola idea del mercato e del consumo, ancor peggio, vuole ignorare perché non rispondono ai “canoni di bellezza”.
La moda comunica, impone leggi estetiche, manipola il sociale a suo piacimento, allo stesso modo di un partito politico, ma con palese disonestà intellettuale. E’ una persuasione occulta, una sorta di guerra silente, ma non per questo meno crudele. E’ la società che scandisce i tempi perversi dell’uniformarsi ad ogni costo, è un capitano diabolico che manda sul campo di battaglia della vita ragazzi che cadono come soldati ignari, lasciando il tesoro della giovinezza nei miasmi dell’autodistruzione senza sapere perché.
Cadono nella depressione, poiché intuiscono un senso di vuoto, uno smarrimento che assume la forma di un oscuro labirinto senza uscita. Gli adulti , anche essi vittima di questo tritacarne mediatico, non capiscono: è il tempo della produzione che non lascia spazio.
Allora il ragazzo, ma spesso riguarda le ragazze, vuole sembrare come i coetanei che ritiene migliori. Dunque, i giovani, si trovano impotenti e indifesi davanti all’incalzante bombardamento estetico-ideologico e si rifugiano in antri pericolosi della loro ancora immatura psiche. Diventa anoressia, che attanaglia, stritola e inizia la tragica catena. Questo in parole povere è il messaggio che Push Out vuole comunicare.
Film diretto dalla saggia regia di Marco D’Andragora, che ha saputo giocare con i due linguaggi televisivi e cinematografici, si avvale delle interpretazioni di attori ben conosciuti nel panorama dello spettacolo nazionale: il volto segnato dal dolore materno è affidato all’ attrice Antonella Ponziani, artista dal cristallino talento cerebrale e al contempo elegante nella tragicità del ruolo, potente protagonista, giovane musa del grande Fellini. Il dolore giovanile, il lasciarsi andare è stato magistralmente vissuto dalla bravissima Eleonora Puglia, che è riuscita nell’intento di stravolgere la sua inimitabile bellezza. Il cast è stato poi arricchito dai volti di Carol Lauro, attrice e cantante nella pienezza del suo splendore artistico, e la prorompente fisicità di Francesca Giuliano, miss anni ’50 di Avanti un Altro di Paolo Bonolis. Altra presenza illustre è il volto di Viviana Bazzani, che ha avuto un passato abruzzese. A completare il “dramatis personae” del film due attori noti al pubblico abruzzese, la grintosa Rosy Binni e Francesco Di Rocco, ‘vecchio pazzoide’ della cittadina che appare in una delle scene più importanti, e l’imprenditore Massimiliano Golia che ha interpretato il ruolo di Diego.
Lo short film ha ottenuto l’Alto Patrocinio della Regione Abruzzo. Hanno collaborato in qualità di sponsor tecnici Pasquarelli Auto e Vocespettacolo.com di Vito e Walter Nicoletti, patron di Film Festival Matera, in qualità di media partner.
La produzione è stata curata, in una regione ancora per certi versi refrattaria a temi sociali, quindi non facile, da Le Brì Italy diretta da Clarissa Leone. Nella sua nuova veste di imprenditrice, Clarissa ha dato prova di maturità sociale, oltre che artistica: già produttrice del videoclip “Ridevano tutti di me” con la canzone scritta dal cantautore An To, il quale ha composto anche parte della colonna sonora del film Push Out, insieme a Chiara Casadei, Giulia Pieramico e Marco D’Andragora. Ci si aspetta un prossimo futuro di soddisfazioni per la ancor giovane, dinamica attrice abruzzese… Grazie Clarissa!
URANUS