Maggio,Torino. E’da tradizione, ormai, consolidata, nel capoluogo piemontese, proporre la migliore tradizione libraria e culturale del mondo. Appunto, la fiera internazionale del libro, che da tempo, mette in confronto dialettico, ma soprattutto culturale le eccellenze artistiche della scrittura e della parola, ma non solo…
E l’Abruzzo, – regione da sempre fraintesa da certa critica o da certuna cronaca, e bisogna pur dirlo, non sufficientemente sopportata da chi di dovere, in una parola: i politici regionali – dicevamo, l’Abruzzo è rappresentato da piccole ma interessanti case, vanto e merito, dell’industria culturale, pensiamo a Tracce, Tabula Fati – Solfanelli, ecc.
E la cultura regionale, che non è solo scrittura, che per sua natura,sisposa alla musica, sarà rappresentata da due musicisti abruzzesi “doc” , in due unici concerti che si terranno nei locali della Fiera, appunto nel vivace quartiere di San Salvario a tema “ Sulle ali del Bene: Musica è armonia. Come armonia è il talento, il genio, come il bene è gemello del bello. E cosa può essere paragonato a tutto questo: armonia, bellezza, e il bene? Un grande concerto da camera, tra le tante espressioni artistiche.
Ebbene, si , diciamocelo, L’Abruzzo ha nel suo nobile grembo ha anche tutto questo! Due grandi artisti dai curricula personali enciclopedici, numi , o per meglio dire icone della musica Davide Remigio, e Piotr Lachert saranno aTorino l’11 maggio ad eseguire due perle concertanti. L’abruzzesissimo, per scelta, per amore, Piotr Lachert – (il fatto che sia nato a Varsavia, è un dettaglio, egli si ritiene Doc) che eseguirà al piano il suo brano “Sieben Choraele fur die linke hand” – Sette corale per la mano sinistra – ispirato a un lavoro di Bach e successivamente “The beauty spot” per solo flauto in prima nazionale di Davide Remigio.
Artisti geniali, le cui armonie, sicuramente di inarrivabili latitudini rendono a questa terra tinta di verde, screziata d’azzurro, il senso autentico dell’essere europeo di lingua abruzzese; certo,va detto, anche la musica è lingua. E gli interpreti hanno i nomi di Davide e Piotr.
ARXIS