LANCIANO – Ancora irregolarità nella vicenda della licenze di noleggio con conducente. Questa mattina la polizia giudiziaria della Procura di Lanciano ha arrestato tre persone. L'inchiesta è quella relativa alle licenze di Ncc rilasciate da alcuni piccoli comuni del comprensorio frentano. L'operazione è scattata all'alba e ha riguardato tre persone: stando a quanto si apprende, una di queste sarebbe abruzzese e due di Roma. L'inchiesta è partita un paio di anni fa da una denuncia dei tassisti di Roma.
A settembre la Polstrada di Lanciano aveva perquisito gli uffici di alcuni piccoli comuni del Frentano, sequestrando documenti e pc negli uffici comunali di San Vito Chietino, in particolare, dove sono state rilasciate negli ultimi anni circa 50 licenze di noleggio con conducente. Un numero molto elevato per un paese di 5.432 abitanti. Alcune di quelle licenze, clonate e falsificate con autocertificazioni, sarebbero finite sul mercato romano dove sono state rivendute da procacciatori d'affari anche a 10mila euro l'una per fare praticamente concorrenza sleale e illegale ai taxi.
Gli arrestati sono due titolari di società di trasporto e un intermediario, abruzzese. Il reato ipotizzato è di di associazione a delinquere. Si tratta di due titolari di societa' operanti a Roma nel settore trasporti, aeroporto Fiumicino, e di un intermediario che si occupava di procacciare le licenze in regione. Gli arrestati sono Fabio Falasca, di Roma, 45 anni, titolare della Blu CAR autonoleggi, Agostino Forte, di Roma, 45 anni, titolare della Airport Shuttle Bus e Sebastiano Di Maria, 42 anni, di Manoppello. Il gip del tribunale di Lanciano, Massimo Canosa, ha ordinato le misure cautelari in carcere e “riconosciuto come componenti dell'associazione a delinquere Antonio e Angelo Bianco di San Vito Chietino, padre e figlio”, ha detto il procuratore di Lanciano Francesco Menditto nel corso della conferenza stampa. Angelo Bianco, 55 anni, funzionario del comune di San Vito Chietino, firmava le licenze oggetto dell'inchiesta e secondo l'accusa avrebbe “intascato tangenti mascherate da affitti per il ricovero delle auto per decine di migliaia di euro”.