PESCARA – Maksym Chernish, l’ucraino reo confesso del duplice omicidio di Arkadiusz Miksza, 22 anni, e di sua madre Kystyna Miksza, 53 anni, temeva di essere rapinato dai due. Il duplice omicidio e’ avvenuto ieri pomeriggio a Pescara all’interno dell’abitazione del polacco, dove l’omicida si era trasferito per qualche giorno proprio da ieri.
Questa mattina sono arrivati i carabineri del Ris per ispezionare il luogo dove sono avvenuti i fatti, una mansarda al secondo piano di una palazzina in via Tibullo 25. I due giovani erano sono l’effetto di sostanze stupefacenti e, secondo gli inquirenti, proprio le questioni legate alla droga potrebbero essere all’origine del litigio. Le ferite riportate dall’omicida, cioe’ lacerazioni dei tendini di una mano, secondo il medico legale Ildo Polidoro, sono compatibili con lesioni da difesa.
Le armi utilizzate sono uno o piu’ coltelli e una mazza da baseball. Stando a quanto emerso dall’ispezione cadaverica, il giovane polacco e’ stato colpito da almeno due bastonate al capo e da fendenti ritenuti non letali, mentre la madre e’ stata uccisa da diverse coltellate, tra cui una piuttosto seria al collo.
In base a quanto sostenuto davanti al pm Salvatore Campochiaro, l’ucraino temeva di essere rapinato dalle vittime; nel suo portafoglio sono stati trovati soldi contanti. Prima della tragedia lui avrebbe assunto metadone e marijuana e il polacco eroina e cocaina.
L’omicida ha, inoltre, sostenuto di essere stato aggredito per primo mentre stava armeggiando con il mouse da computer rotto. La situazione sarebbe poi degenerata. La donna, che conviveva con un uomo nel centro cittadino di Pescara, e’ arrivata in via Tibullo al culmine del litigio.
Il reo confesso ha detto di essere stato colpito dalla donna e di aver reagito. L’ucraino e’ quindi fuggito, portandosi via tutte le sue cose e le armi utilizzate. Durante il tragitto ha abbandonato in strada un borsone contenente, tra le altre cose, la mazza e un coltello, e si e’ nascosto nel locale caldaie di un condominio, dove e’ stato catturato. L’omicida aveva con se’ anche un altro coltello e un zainetto contenente effetti personali e il portafogli del polacco. La dinamica dei fatti potrebbe essere chiarita dai risultati del sopralluogo dei carabinieri del Ris sulla scena del duplice omicidio.
I dettagli sono stati illustrati nel corso di una conferenza stampa dal questore di Pescara, Paolo Passamontil, dal comandante provinciale dei carabinieri, il colonnello Paolo Piccinelli, dal comandante del nucleo investigativo dei carabinieri, il maggiore Massimiliano Di Pietro, dal dirigente della squadra mobile, Pierfrancesco Muriana.