L’AQUILA – Stavolta Massimo Cialente si è “incazzato” davvero. Le presunte voci che la love story della Pezzopane poteva essere controproducente per la città dell’Aquila non sono state gradite dal sindaco del capoluogo abruzzese che si è sfogato su Facebook: “Sono allibito. Non capisco da dove escano queste voci. Sono preoccupato – sbotta il sindaco – che aspetti di vita privata possano essere usati per dare giudizi politici o per disconoscere le azioni politiche che si portano avanti ogni giorno.Io ci sono passato, anche con il coinvolgimento della mia famiglia. Come fraterno amico, direi fratello acquisito di Stefania, l’unica cosa che voglio e che vogliamo , è la sua serenità, magari anche un po’ di felicità. Mi spiace se qualcuno le dovesse mancare di rispetto”.
“Capisco aggiunge ancora Cialente – che Stefania possa dare fastidio a qualcuno. Anche lei in questi anni drammatici non è andata per il sottile. Ma chi se non noi potevamo e soprattutto dovevamo difendere la città senza guardare in faccia nessuno, amici od avversari? Nella nostra situazione, di guerra, non si possono fare giochetti. E questo sia chiaro a tutti.
Comunque è vero che sono arrabbiato. Questa mattina, tanto vale che lo dica pubblicamente, ho avuto una telefonata decisa con Roma. Non sono solo arrabbiato , sono INCAZZATISSIMO”.
Pio il sindaco torna sull’argomento Aielli: “Sono 9 giorni che il Governo non mi fa sapere come si sostituirà Aielli, addirittura mi si propongono nomi di consulenti nominati da Aielli stesso, su sua scelta, a suon di decine di migliaia di Euro. Privati professionisti, con studi anche fuori città. Ho già detto che piuttosto mi taglio la mano con la quale dovrei firmare. Sono 9 giorni che aspetto risposte. Non ho certezza degli emendamenti da presentare al decreto “SalvaItalia”. E’ scoppiata la vergognosa tragedia dei problemi strutturali impensabili del progetto CASE, che si aggiungono alla vergogna del 10% dei MAP sequestrati da due anni. Non abbiamo soldi e risorse umane neanche per accertare la sicurezza degli edifici, alla luce del fatto che la Protezione Civile ci ha consegnato case fatte con saliva (non dico sputo per carità di patria)”.
“Sono ARRABBIATO – prosegue il sindaco – perché , mentre la Banca d’Italia mi dice che l situazione economica aquilana è disperante, ancora non so come affronteremo e con quali fondi la ricostruzione. Cosa raccontiamo agli aquilani? Quali speranze o certezze possiamo dare? E di fronte a questo scandalo internazionale, di fronte al fatto che ci hanno nuovamente mollato, si parla di Stefania non per le battaglie che sta facendo, ma perché con coraggio si è sottratta all’adorato gossip dei salottini e dei bar e con trasparenza ha fatto vedere la sua vita anche privata”.
“Mi spiace per Simone, per la famiglia di Stefania, come mi è dispiaciuto per la mia famiglia.
Se gli aquilani devono parlare , li invito a parlare e scrivere al Governo chiedendo perché ancora Magani non ha un sostituto ( e le imprese falliscono), perché nessuno segue più l’Aquila, perché Aielli, nominato al Poligrafico dal Governo ancora non si sostituisce, e soprattutto perché il Governo (per continuità amministrativa) e la Protezione civile non ci chiedono scusa per i balconi che crollano. Cominciamo a parlare della vita della città – conclude Cialente – non parliamo delle vite degli altri”.