PESCARA – Due rigori condannano il Pescara ad un’altra sconfitta. Anche stavolta però, Memushaj e compagni non hanno demeritato, anche se il campo ha stabilito diversamente. I friulani invece allungano sui biancazzurri staccando la Oddo’s band di tre lunghezze tornando al successo dopo 5 gare di fila senza gioie. A fine gara i tifosi pescaresi hanno voluto la squadra sotto la curva per caricarli e spronarli a continuare sulla strada dell’impegno visto anche in Friuli.
Quindi l’Udinese sale a 10 punti. E per Delneri esordio casalingo positivo. Per quanto riguarda la gara, parte meglio l’Udinese che al 5’ va vicino al gol con Thereau in diagonale e poi passa con il francese che trasforma un rigore. Kums in verticale per Zapata, Campagnaro è in ritardo e lo atterra. Decisione giusta dell’arbitro Rocchi. Thereau segna con un mezzo scavetto. La risposta del Pescara è macchinosa. Gli abruzzesi devono giocare palla a terra per entusiasmare ed è per questo paradossale che l’occasione migliore arrivi dal cielo. Un pallone orfano casca dalle parti di Caprari che in mezza rovesciata centra la traversa. Ma è tutto qui nel primo tempo del Pescara, non c’è altro.
Nel secondo tempo si riparte con gli stessi uomini e lo stesso andamento. Solo che il Pescara prende in mano le operazioni di più rispetto al primo tempo. Almeno nelle intenzioni. La conclusione di Memushaj dopo 6 minuti è centrale, ma almeno segnala la sua presenza in campo dopo un primo tempo oscurato da Widmer. La convinzione degli abruzzesi si denota anche nel recupero palla, più aggressivo e convinto. Caprari ne beneficia ripartendo rapido e colpendo poi male. Ma il Pescara è un pugile che picchia a vuoto. E quando l’Udinese sente la fatica, ecco la boccata della salvezza. Badu arriva al limite dell’area, calcia e Bizzarri respinge troppo corto, sui piedi di Thereau, che ha il tempo di mirare.
La doppietta del francese costringe Oddo a cambiare le carte negli ultimi venti minuti, recupero compreso. Entrano Crescenzi e Mitrita per Cristante e Benali. Il gioco riprende e Aquilani si ritrova un pallone dal limite: destro preciso quasi all’incrocio e partita riaperta. I cambi di Oddo non sono stati così salvifici. Si è trattato del proseguimento dell’abbassamento di concentrazione dei friulani, “malattia” che ha colpito la squadra di Delneri per tutta la ripresa. Il rigurgito di orgoglio bianconero lo sponsorizza Fofana che dopo aver traslato il pallone da una metà campo all’altra lo calcia a lato. Il finale è sofferenza friulana visto che il Pescara prende in affitto l’area di rigore avversaria negli ultimi dieci minuti. Al 47’, in apnea, l’Udinese si guadagna un altro rigore, sempre con Zapata che questa volta viene trattenuto in area da Crescenzi. E l’attaccante questa volta si prende il pallone e batte lui: il gol del 3-1 fa esplodere la Dacia Arena. Per i biancazzurri ora c’è l’Atalanta: stavolta la vittoria è d’obbligo.