ROMA – Il M5s dice addio all’alleanza con l’Ukip di Nigel Farage in Europa e vota per il passaggio ai liberali di Alde. Il voto online tra gli iscritti ha ratificato a grande maggioranza la proposta avanzata domenica da Beppe Grillo: i sì al cambio di «famiglia» sono stati pari al 78,5% dei votanti. Ma il voto rischia di essere vanificato in partenza: il capogruppo dei liberali europei Guy Verhofstadt ha deciso di ritirare la proposta di accordo con i pentastellati formalmente per una presunta insufficienza di garanzie da parte del Movimento. In realtà ha pesato la posizione assunta dalla vicepresidente del gruppo, la francese Marielle de Sarnez, che aveva parlato di alleanza empia e annunciato il voto contrario di tutti i parlamentari francesi e tedeschi. Il regolamento prevede che la modifica della composizione del gruppo sia approvata dai due terzi dei componenti, ma il fronte dei contrari era poteva già contare su 23 voti su 68. Verhofstadt ha dunque rinunciato a porre la materia in votazione tra i suoi: «Sono arrivato alla conclusione che non ci sono sufficienti garanzie di portare avanti un’agenda comune per riformare l’Europa. Rimangono differenze fondamentali sulle questioni europee chiave».
Secondo il Blog di Beppe Grillo: «Hanno partecipato alla votazione 40.654 iscritti certificati. I sì sono stati il 78,5% dei votanti pari a 31.914 iscritti, 6.444 hanno votato per la permanenza nell’EFDD e 2.296 per confluire nei non iscritti» si legge. Ha votato lo stesso numero di iscritti rispetto alle consultazioni sul codice etico: meno di 41mila persone. A ottobre 2016 su «Non-statuto e Regolamento» avevano votato in 135.023.
Beppe Grillo e Davide Casaleggio hanno incontrato a Bruxelles gli europarlamentari del movimento, mentre la decisione di abbracciare Alde sta provocando più di un malumore nel gruppo di Guy Verhofstad. I liberali francesi in particolare starebbero valutando una serie di misure per bloccare l’ingresso dei pentastellati ma anche i tedeschi sono contrari. Per approvare la modifica del gruppo serve la maggioranza di due terzi (23 voti su 68). Durissima la capo delegazione Marielle de Sarnez: «con questa mossa Guy Verhofstadt ha perso quella piccola possibilità che aveva di fare un accordo con i socialisti e diventare presidente del Parlamento europeo. Inoltre, da domani sera (quando si voterà per l’ampliamento del gruppo, ndr), comunque andranno le cose, il gruppo Alde è come se non esistesse più». Secondo de Sarnez, infatti, in molti starebbero pensando di abbandonare il gruppo. «Con Grillo – tuona Marielle de Sarnez – sarebbe un’alleanza empia». Nella bozza dell’accordo con Alde, comunque, si legge dell’avallo alla candidatura di Guy Verhofstadt alla presidenza del Parlamento europeo che può, recita una nota, «essere pubblicata quando si riterrà opportuna».
Passa dunque, ancora una volta, la linea di Grillo. «Alde e M5S condividono i valori centrali della libertà, dell’uguaglianza, della trasparenza» si legge nel testo di accordo datato 4 gennaio 2017 tra il Movimento pentastellato e il gruppo Ue guidato da Guy Verhofstadt rilanciato su Twitter. «Riforma dell’eurozona» e «i diritti e libertà» sono alcuni dei punti principali dell’intesa che riprende alcuni dei concetti con sui Grillo, nel post di domenica, annunciava cambio di linea in Europa e il voto online.
Interviene anche il vicepresidente della Camera Luigi Di Maio. «Nell’Europarlamento la scelta del gruppo è una questione tecnica – afferma – vedrete le nostre scelte quando voteremo. Se l’adesione ad un gruppo fosse per affinità politica, allora avremmo sbagliato gruppo». Di Maio ribadisce il programma dei 5 Stelle per l’Europa: «Siamo contrari agli Stati Uniti d’Europa nel lungo periodo e vogliamo subito un referendum sull’euro».Il M5s dice addio all’alleanza con l’Ukip di Nigel Farage in Europa e vota per il passaggio ai liberali di Alde. Il voto online tra gli iscritti ha ratificato a grande maggioranza la proposta avanzata domenica da Beppe Grillo: i sì al cambio di «famiglia» sono stati pari al 78,5% dei votanti. Ma il voto rischia di essere vanificato in partenza: il capogruppo dei liberali europei Guy Verhofstadt ha deciso di ritirare la proposta di accordo con i pentastellati formalmente per una presunta insufficienza di garanzie da parte del Movimento. In realtà ha pesato la posizione assunta dalla vicepresidente del gruppo, la francese Marielle de Sarnez, che aveva parlato di allenanza empia e annunciato il voto contrario di tutti i parlamentari francesi e tedeschi. Il regolamento prevede che la modifica della composizione del gruppo sia approvata dai due terzi dei componenti, ma il fronte dei contrari era poteva già contare su 23 voti su 68. Verhofstadt ha dunque rinunciato a porre la materia in votazione tra i suoi: «Sono arrivato alla conclusione che non ci sono sufficienti garanzie di portare avanti un’agenda comune per riformare l’Europa. Rimangono differenze fondamentali sulle questioni europee chiave».
I numeri del voto
Secondo il Blog di Beppe Grillo: «Hanno partecipato alla votazione 40.654 iscritti certificati. I sì sono stati il 78,5% dei votanti pari a 31.914 iscritti, 6.444 hanno votato per la permanenza nell’EFDD e 2.296 per confluire nei non iscritti» si legge. Ha votato lo stesso numero di iscritti rispetto alle consultazioni sul codice etico: meno di 41mila persone. A ottobre 2016 su «Non-statuto e Regolamento» avevano votato in 135.023.
Alde: francesi e tedeschi contrari ad accordo con Grillo
Beppe Grillo e Davide Casaleggio hanno incontrato a Bruxelles gli europarlamentari del movimento, mentre la decisione di abbracciare Alde sta provocando più di un malumore nel gruppo di Guy Verhofstad. I liberali francesi in particolare starebbero valutando una serie di misure per bloccare l’ingresso dei pentastellati ma anche i tedeschi sono contrari. Per approvare la modifica del gruppo serve la maggioranza di due terzi (23 voti su 68). Durissima la capo delegazione Marielle de Sarnez: «con questa mossa Guy Verhofstadt ha perso quella piccola possibilità che aveva di fare un accordo con i socialisti e diventare presidente del Parlamento europeo. Inoltre, da domani sera (quando si voterà per l’ampliamento del gruppo, ndr), comunque andranno le cose, il gruppo Alde è come se non esistesse più». Secondo de Sarnez, infatti, in molti starebbero pensando di abbandonare il gruppo. «Con Grillo – tuona Marielle de Sarnez – sarebbe un’alleanza empia». Nella bozza dell’accordo con Alde, comunque, si legge dell’avallo alla candidatura di Guy Verhofstadt alla presidenza del Parlamento europeo che può, recita una nota, «essere pubblicata quando si riterrà opportuna».
Passa la linea di Grillo
Passa dunque, ancora una volta, la linea di Grillo. «Alde e M5S condividono i valori centrali della libertà, dell’uguaglianza, della trasparenza» si legge nel testo di accordo datato 4 gennaio 2017 tra il Movimento pentastellato e il gruppo Ue guidato da Guy Verhofstadt rilanciato su Twitter. «Riforma dell’eurozona» e «i diritti e libertà» sono alcuni dei punti principali dell’intesa che riprende alcuni dei concetti con sui Grillo, nel post di domenica, annunciava cambio di linea in Europa e il voto online.
Di Maio: «Scelta tecnica, non politica»
Interviene anche il vicepresidente della Camera Luigi Di Maio. «Nell’Europarlamento la scelta del gruppo è una questione tecnica – afferma – vedrete le nostre scelte quando voteremo. Se l’adesione ad un gruppo fosse per affinità politica, allora avremmo sbagliato gruppo». Di Maio ribadisce il programma dei 5 Stelle per l’Europa: «Siamo contrari agli Stati Uniti d’Europa nel lungo periodo e vogliamo subito un referendum sull’euro».