ROMA – È strappo all’interno dei Cinque Stelle. Sono sei i senatori che hanno presentato ufficialmente la richiesta di dimissioni da parlamentare alla presidenza del Senato. Tra loro solo uno è tra quelli espulsi, Luis Orellana. Ma a breve dovrebbero seguire quelle degli altri tre. A formalizzare il passo indietro, oltre a Orellana, Maria Mussini, Monica Casaletto, Maurizio Romani, Alessandra Bencini e Laura Bignami. E prende corpo l’ipotesi di un nuovo gruppo a palazzo Madama, che potrebbe imbarcare anche Sel e i dissidenti del Pd, a partire dai senatori civatiani. Alla Camera due deputati grillini, Alessio Tacconi e Ivan Catalano passano al gruppo Misto.
Sono ore ad alta tensione all’interno del Movimento. Roberta Lombardi, ex capogruppo M5S alla Camera, non ricorre a mezzi termini: «Siamo in guerra. O dentro o fuori». «Finalmente, zavorra che va via, persone che da questo momento diventeranno parassiti, dovrebbero dimettersi, non cambiare gruppo!»: parole scritte e sottoscritte da un gruppo di otto deputati M5s: tra di loro i leader “ortodossi” Luigi Di Maio e Alessandro Di Battista. Chi si sente «a disagio», dicono, «colga il momento, segua l’esempio di questi individui».
Ieri gli iscritti al blog di Beppe Grillo hanno deciso che Lorenzo Battista, Fabrizio Bocchino, Francesco Campanella e Luis Alberto Orellana vanno allontanati (questa mattina Orellana e Battista sono comunque intervenuti in aula a nome del M5s). Oggi il Movimento 5 Stelle lancia una consultazione online sulle soglie di sbarramento che dovrebbe contenere la legge elettorale.
«Oggi gli iscritti certificati votano per il sesto punto della legge elettorale del M5S dopo la scelta del proporzionale, del collegio intermedio, dell’applicazione di correzioni al proporzionale, della scelta di tali correzioni e di quella di inserire una soglia di sbarramento», si legge sul blog di Beppe Grillo.«Si deve decidere che tipo di soglia di sbarramento inserire: se una clausola limitativa fissa, che può essere il 3, 4, 5% a livello nazionale, oppure collegi relativamente piccoli, senza recupero in collegio nazionale». «Il sistema di votazione sarà attivo oggi giovedì 27 febbraio dalle ore 10 alle ore 19».
Ma a tenere banco è il braccio di ferro all’interno delMovimento. Si tratta ora di capire quanti altri parlamentari del Movimento 5 Stelle, dopo i 4 espulsi ieri, sono pronti allo strappo con Grillo e Casaleggio. Il deputato Alessio Tacconi ha lasciato il gruppo alla Camera ed è passato al misto. Ha accusato il Movimento di aver azionato una «macchina del fango». A fare la stessa scelta è il deputato Ivan Catalano. Anche il sindaco di Parma Federico Pizzarotti ha criticato la scelta di espellere i dissidenti.
Con il passare delle ore prende corpo l’ipotesi di un nuovo gruppo al Senato, costituito dai fuoriusciti grillini. Si parla di almeno cinque sei senatori pronti a fare questa scelta. Potrebbero entrare nel gruppo anche Sel e i senatori civatiani del Pd, contradi alla linea Renzi.
Le dimissioni dei sei senatori potrebbero determinare un effetto domino. Il senatore Campanella, ora fuori dal Movimento, attacca: «Gli iscritti hanno preferito un Movimento chiuso. Ma io non mi dimetto. Ci hanno espulso per le critiche a Grillo. Non voglio parlare di numeri – spiega -, perché si tratta di scelte personali molto sofferte e quindi suscettibili di variazione, comunque ci sono altri colleghi disposti a seguirci nelle dimissioni dal gruppo del Movimento 5 stelle (Campanella non si è ancora dimesso)». Questa notte, denuncia Grillo sul blog, «é stato hackerato l’account twitter @casaleggio, da sempre sostanzialmente inutilizzato, dal quale stanno pubblicando messaggi falsi». Lo scontro all’interno dei Cinque Stelle non è solo al Senato. È anche sul web.