PESCARA – Non sono andate giù le magliette indossate da qualche consigliere di minoranza in Consiglio comunale. Tutti a casa, quindi e seduta rimandata. E’ successo oggi nell’assise comunale di Pescara, poi aggiornata a giovedi’ 1 ottobre alle ore 9 con lo stesso ordine del giorno. La decisione e’ maturata a seguito della presenza in aula di parte dei consiglieri di opposizione con magliette che chiedevano le dimissioni del sindaco.
“Stamane i consiglieri di Forza Italia e Ncd si sono ripresentati in aula indossando delle magliette che gia’ il 3 settembre erano state causa di scioglimento della seduta. Ad un mio primo invito a desistere – spiega il presidente dell’Assemblea Antonio Blasioli – gli stessi consiglieri hanno risposto negativamente, perseverando nel loro atteggiamento, per cui, come avvenuto nel Consiglio del 3 settembre mi sono visto costretto a sospendere di nuovo la seduta e a convocare la Conferenza dei capigruppo. In sede di conferenza i colleghi Testa e Antonelli sono stati invitati da tutti gli altri capigruppo rappresentati in Consiglio a desistere per consentire ai lavori di andare avanti, vista anche l’importanza dell’ordine del giorno, legata al Bilancio e Piano di riequilibrio. Gli stessi hanno chiesto del tempo per riferire ai propri gruppi, ma in chiusura di conferenza ho sottolineato che il persistere della situazione mi avrebbe costretto a sospendere tutte le sedute del Consiglio comunale in programma, fino a che il Prefetto non mi avesse ricevuto e consigliato sul da farsi. Tornati in aula i consiglieri hanno esplicitato le intenzioni di non recedere dal proposito”.
“A questo punto – prosegue Blasioli – ho sottolineato come storicamente nell’aula del Consiglio comunale, manifestazioni di volonta’ politica come queste sono state consentite sempre, per un limitato lasso di tempo, quello utile a registrare il messaggio a livello mediatico, salvo restituire decoro e dignita’ all’aula di Consiglio comunale. Avendo rispettato il diritto di espressione, ho invitato i due gruppi consiliari a permettere che i lavori dell’aula si potessero svolgere nel decoro che compete alla istituzione piu’ importante della citta’. Voglio ricordare che i lavori dell’Assise sono diretti dal presidente del Consiglio comunale ed affidati alla sua discrezionalita’ e che, pur non essendo materialmente previsto il divieto per i consiglieri di fare simili espressioni di volonta’, e’ espressamente previsto un simile divieto per il pubblico presente alle sedute, divieto che ritengo estensibile per analogia a chi lo rappresenta sugli scranni”.
“A conferma di questo – aggiunge il presidente – vale la tradizione storica dei lavori consiliari che dimostra che nessun presidente ha mai concesso in 88 anni lo svolgimento di un Consiglio comunale versione Stadio. E per questo, anche al fine di evitare un facile ostruzionismo, dannosissimo per la comunita’ che ha diritto che il Consiglio lavori e si esprima sugli atti importanti per la citta’, ho comunicato nuovamente all’aula che avrei chiesto ausilio e conforto sulla scelta adottata a Sua Eccellenza il Prefetto. Comunico che ho gia’ contattato la segreteria di Sua Eccellenza il quale sara’ fuori sia oggi che domani, ma ho chiesto al dottor Bianco suo Capo di Gabinetto di essere ricevuto al piu’ presto dal vice prefetto vicario, la dottoressa Paola Iaci”.
“Questa – conclude Blasioli – e’ la ragione per cui il Consiglio di oggi e’ stato aggiornato a giovedi’ in modo da recepire subito le indicazioni che lui ci dara’ e che quello previsto per domani pomeriggio slittera’ alla prima data utile dopo l’incontro con il Prefetto”.
Immediatamente arriva la spiegazione del gesto: “Il sindaco e’ stato smascherato sulla vicenda dell’emergenza balneazione e, consapevole di dover rassegnare le dimissioni, evita la popolazione e preferisce la fuga”. E’ il commento del capogruppo di Forza Italia alla Regione Abruzzo Lorenzo Sospiri dinanzi alla decisione del presidente Blasioli. “E’ questa – afferma Sospiri – l’unica lettura possibile della revoca della seduta straordinaria del Consiglio comunale prevista per domani e convocata proprio sullo sversamento in mare di 30 milioni di litri di feci, una revoca arrivata dal presidente del Consiglio Antonio Blasioli in modo inaspettato e soprattutto ingiustificato, visto che con l’opposizione si era anche giunti a una sorta di accordo per lo svolgimento sereno della seduta. Rimosso il pretesto delle magliette, l’intera maggioranza si e’ inventata un’altra scusa per rimandare all’infinito l’incontro con la citta’, con un escamotage vergognoso che pero’, sia chiaro, non risparmiera’ al sindaco il biasimo della popolazione, ormai e’ venuto meno il rapporto di fiducia con il territorio e Alessandrini deve dimettersi”.
“Ormai il gioco del sindaco e della sua maggioranza e’ stato scoperto, ovvero – sostiene il capogruppo di Forza Italia – quello di evitare il confronto diretto con i cittadini su quanto accaduto nel mare di Pescara durante tutta l’estate. Il 3 settembre scorso, per evitare quel confronto, il presidente Blasioli ha usato il pretesto delle magliette indossate dai consiglieri d’opposizione, magliette ritenute ‘offensive’ perche’ riportavano l’invito alle dimissioni rivolto al sindaco, in realta’ non un’offesa, ma piuttosto una riflessione politica che da mesi arriva da tutta la citta’. Domani non ci sarebbe piu’ stata nemmeno la scusa di quelle magliette, dunque il sindaco Alessandrini era consapevole che la seduta si sarebbe svolta e che avrebbe dovuto guardare negli occhi, uno ad uno, tutti i cittadini presenti in aula, cittadini ai quali ha omesso la notizia dell’inquinamento del mare, permettendo anche ai bambini di farsi per giorni il bagno in un’acqua inquinata come gli ha certificato l’Arta. Ormai, com’e’ emerso anche nel corso dell’ultima seduta della Commissione regionale Vigilanza, alla quale ha preso parte un sindaco evidentemente in forte imbarazzo e in grossa difficolta’, tutte le bugie e le omissioni, inerenti i giorni dell’emergenza balneazione, sono state drammaticamente scoperte, tanto da giustificare la richiesta unanime di dimissioni di una compagine di governo che ha tradito la citta’. Aver revocato la seduta del Consiglio di domani non servira’ ad alcunche’, e soprattutto non evitera’ al sindaco di assumersi le proprie gravi responsabilita’ su una vicenda gravissima, gestita con metodi dilettanteschi, generando un danno d’immagine ed economico incalcolabile per la citta’. Soprattutto, visto l’ennesimo atto di superbia e arroganza della maggioranza – conclude Sospiri – valuteremo l’opportunita’ e la necessita’ di continuare a indossare le magliette ‘Alessandrini dimettiti’ in ogni seduta del Consiglio comunale, ricordando al sindaco stesso quello che e’ un suo dovere, liberare Pescara”.
A sostegno della decisione presa, invece, arriva il commento del Pd: “Il Consiglio comunale non e’ una curva da stadio o la tribuna di un palazzetto dello sport: e’ un’aula di pensiero e di confronto, nella quale gli eletti del popolo assumono democraticamente e nel rispetto reciproco le decisioni sulla citta’. I cittadini ci hanno scelto e ci hanno affidato funzioni di governo e di controllo per articolare pensieri, deliberare e rendere possibile l’attuazione delle decisioni, non per proporci come improbabili capi ultras che urlano sulle maglie slogan forse difficili da argomentare e difendere con le parole”. Lo afferma il capogruppo del Pd, Marco Presutti.
“Per questo motivo – si legge in una nota dell’esponente politico di maggioranza – rivolgo un appassionato appello ai colleghi del centrodestra. Deponiamo gli abiti dei tifosi e recuperiamo quelli degli amministratori, visto anche che dobbiamo deliberare in tempi urgenti, come previsto dal recente decreto sugli enti locali, sulla rimodulazione del piano di riequilibrio finanziario pluriennale, in mancanza del quale si determinerebbero danni gravissimi per l’Ente che si troverebbe a mancare di circa 8 milioni di euro per far fronte ai debiti di parte corrente. Le istituzioni – prosegue il capogruppo Pd – non sono proprieta’ di chi ha vinto le ultime elezioni e nemmeno ostaggio di chi le ha perse, ma sono dei cittadini cui forse stiamo suscitando piu’ sconforto che attesa fiduciosa, trasformando l’aula consiliare nel fronte degli spalti. Non siamo stati eletti per indossare magliette, ma per amministrare attuando buone politiche. Per salvaguardare la credibilita’ della nostra funzione – commenta infine Presutti – mi sento di dire che ci vogliono meno magliette e piu’ buona politica”.