L’AQUILA – E’ arrivato il giorno degli interrogatori per la vicenda dell’asilo nido dell’Aquila, dove si sarebbero verificati, secondo l’accusa, episodi di maltrattamenti nei confronti di bimbi di nemmeno tre anni. Sono comparse infatti davanti al Gip Guendalina Buccella, le tre educatrici sospese dal lavoro, indagate dal Pm David Mancini per presunti maltrattamenti, urla, rimproveri, punizioni, costrizioni, strattonamenti nei confronti di undici piccoli ospiti della struttura.
L’interrogatorio è durato quasi tre ore, durante le quali molto probabilmente sono stati visionati gli spezzoni di video che, secondo l’accusa, inchioderebbero alle loro responsabilità le tre educatrici. Video che mostrano in particolare i 33 episodi di maltrattamenti sotto accusa in cui si vedono spintoni vigorosi ai piccoli, bambini lasciati sul seggiolone rivolto verso un muro o chiusi soli in una stanza per punizione. In un caso è volato uno scappellotto, in un altro si vedono bambini costretti a ingoiare cibo durante i pasti. E poi offese e urla.
Un quadro emerso in due mesi di indagini, dal luglio al settembre di quest’anno, affidate soprattutto a telecamere nascoste all’interno dell’asilo – che si trova nella periferia ovest della città – poste dalla polizia dopo che due tirocinanti hanno denunciato i presunti maltrattamenti lasciando, poi, spontaneamente. E mentre le tre maestre venivano interrogate al tribunale di Bazzano, in Questura sono stati ascoltati i genitori dei bambini destinatari dei presunti maltrattamenti e anche quelle mamme che, dopo l’inchiesta hanno rivelato di avere in passato espresso dubbi sull’operato delle educatrici alla direttrice dell’asilo, Anna Tempesta. Senza che nulla venisse fatto.
Per ora l’asilo non è parte dell’indagine. Le contestazioni fatte dai magistrati poggiano anche sulla consulenza di una psichiatra esperta dello sviluppo dei bambini fino a tre anni. Intanto nei prossimi giorni la Procura potrebbe estendere le responsabilità anche ad altre persone.
Stretti i contatti pure tra la Squadra Mobile ed il Comune dell’Aquila, Settore Politiche Sociali, in particolare con il settore Diritto Studio Comune, che “ha fornito – si legge in una nota della Questura – ampia collaborazione e disponibilità per la parte di sua competenza, attivandosi immediatamente. Si ricorda che l’asilo è privato ma convenzionato con il Comune”.