LANCIANO – Si è chiuso, in Corte d’Assise a Lanciano, il processo su presunti maltrattamenti agli ospiti della “Casa dell’Anziano” di Lanciano, vicenda nell’ambito della quale il 7 giugno 2010 furono arrestate la titolare della struttura, Eva Bucciarelli, e la figlia Arianna Di Tommaso, in veste di collaboratrice. Alla fine una persona è stata condannata a tre anni di reclusione e due assolte. Imputato per concorso anche il medico condotto Ciro Gnagnarella di Lanciano.
Condannata quindi Bucciarelli a tre anni di reclusione, con interdizione dai pubblici uffici per 5 anni, e al risarcimento di 10 mila euro alle tre parti civili; assolti per non aver commesso il fatto la figlia Arianna e il medico Gnagnarella. La Corte – presidente Francesco Marino, giudice a latere Andrea Belli, più i sei giudici popolari – ha ritenuto inesistenti l’aggravante delle lesioni gravi e l’evento morte di due anziani, decidendo per i reati di maltrattamenti semplici e abbandono di persone incapaci. Il procuratore, Francesco Menditto, aveva chiesto la condanna a 14 anni per Bucciarelli e 9 anni ciascuno per la figlia Arianna e Gnagnarella.
Nove le parti offese di cui tre costituitesi parte civile. Secondo le accuse della Procura, su indagini di Carabinieri e Finanza, molti anziani erano tenuti tutto il giorno sulle sedie, talvolta legati per evitare che cadessero, e venivano loro somministrati cibi in scarsa quantità e prodotti scadenti, nonché farmaci senza prescrizione medica. Bucciarelli e Di Tommaso erano difese dagli avvocati Giovanni Cerella e Alessandro Troilo. Ciro Gnagnarella, che ha sempre sostenuto di non essere il sanitario della struttura, ma solo di alcuni ospiti, dai legali Alberto Paone e Donato Di Campli. Il collegio di difesa, che aveva chiesto l’assoluzione, aveva parlato di accuse insussistenti