ROMA – La risoluzione dell’Unesco sui luoghi santi del Medio Oriente denominati in arabo «è una vicenda che mi sembra allucinante, ho chiesto al ministro Esteri di vederci subito al mio ritorno a Roma». È l’affondo del presidente del Consiglio Matteo Renzi ai microfoni di Rtl 102.5. La risoluzione, votata a maggioranza, dichiara in sostanza che il luogo sacro ha legami culturali solo con l’islam e mette in dubbio il carattere ebraico del Muro del Pianto, la parte occidentale della Spianata.
«Trovo la decisione dell’Unesco incomprensibile e sbagliata. Non si può continuare con queste mozioni, una volta all’Onu una volta all’Unesco, finalizzate ad attaccare Israele. Credo sia davvero allucinante e ho chiesto di smetterla con queste posizioni, e se c’è da rompere su questo l’unità europea che si rompa», ha aggiunto il presidente del Consiglio. Il documento presentato dai palestinesi insieme ad Egitto, Algeria, Marocco, Libano, Oman, Qatar e Sudan, è stato approvato con il voto contrario di Usa, Germania, Gb, Lituania, Estonia, Olanda e con l’astensione del rappresentante italiano. Un silenzio che ha fatto insorgere la comunità ebraica, che ha definito «grave» il mancato pronunciamento del nostro Paese. «E’ stato fatto un errore – ha proseguito Renzi – la Farnesina ed il governo sono andati in automatico» con «una posizione presa da tanti anni, non ex novo», ma questo «non vuol dire che non sia arrivato il momento di cambiarla».
Dal governo israeliano è arrivato apprezzamento per il duro intervento del premier «Ringraziamo e ci felicitiamo con il governo italiano per questa importante dichiarazione», ha affermato il portavoce del ministero degli Esteri, Emmanuel Nahshon. Fonti del governo israeliano hanno riferito ad Haaretz che l’intervento di Renzi fa seguito a un pressing dell’ambasciata a Roma guidata da Ofer Zaks e dalla comunità ebraica in Italia e dimostra «la comprensione di Renzi della verità storica e del tentativo che è stato fatto di eliminare una parte della storia del giudaismo e della cristianità a Gerusalemme». Soddisfatta anche la Comunità ebraica che aveva espresso il suo sconcerto per l’astensione italiana.
Nel suo intervento radiofonico Renzi ha parlato anche di manovra. «Sono pronte le osservazioni dell’Ue? Non ne abbiamo parlato. Però il tema non cambia assolutamente niente. Potranno scrivere, come si fa sempre, una lettera per chiedere maggiori spiegazioni». «La legge di bilancio – ha aggiunto – non si cambia: se l’Ue avrà osservazioni da fare ascolteremo ma questa manovra ha il deficit più basso degli ultimi dieci anni: gli sforzi li stiamo facendo e vogliamo dare un segnale ai cittadini non alle tecnocrazie di Bruxelles», aggiunge.
«Non c’è nessun condono: chi ha preso la multa la deve pagare. A chi dice che il governo sta facendo i condoni o aiutando gli evasori, rispondo che ha fatto nel 2015 il miglior risultato negli ultimi sessant’anni: oltre 14 miliardi dalla lotta all’evasione. Dire che aiutiamo gli evasori è senza alcun riferimento alla realtà. Eliminiamo un meccanismo, quello di Equitalia, che era punitivo per il cittadino». Lo ha detto Matteo Renzi a Rtl 102.5: «Basta con Equitalia come `killer´ dei cittadini, deve essere un consulente».
Impossibile sfuggire a una domanda sul referendum mentre la data del voto (4 dicembre) si avvicina: «Il quesito – ha chiarito Renzi – è stato ufficialmente approvato perché i grandi professori del comitato del No hanno fatto ricorso anche al Tar del Lazio e hanno perso anche lì. Ora andiamo al merito, questo referendum non è né su di me né sul governo».