ROMA – Ci sarà un incontro con il governo per illustrare «il quadro informativo sulle prospettive strategiche del gruppo Fiat, con particolare riguardo all’Italia». Sergio Marchionne, che in un’intervista ha spiegato che «Fiat non lascerà l’Italia», sabato, vedrà a Palazzo Chigi il premier, il ministro per lo Sviluppo economico Corrado Passera e il ministro del Lavoro Elsa Fornero. La data è stata fissata in una conversazione telefonica tra il manager del gruppo e il presidente del Consiglio e sarà presente anche il presidente della Fiat, John Elkann, che assicura: «La famiglia è unita e dà pieno sostegno a Marchionne».
«Il piano investimenti – afferma Elkann – deve tenere conto di una situazione molto difficile. Stiamo valutando la situazione per andare avanti in modo oculato e responsabile. Siamo consci delle nostre responsabilità, siamo orgogliosi così come Marchionne e tutti i nostri dipendenti, di fare parte di un grande gruppo automobilistico. Sono molto fiducioso nel futuro della società».
In partenza dagli Usa parla per la prima volta Marchionne che, in un’intervista a Repubblica, afferma: «non ho parlato di esuberi, non ho proposto chiusure di stabilimenti, non ho mai detto che voglio andar via. Ci vuole una responsabilità molto elevata per fare queste scelte oggi». Il manager promette che cercherà «di assecondare la ripresa del mercato Usa sfruttandola al massimo per acquisire quella sicurezza finanziaria che mi consenta di proteggere la presenza». Marchionne ricorda che la Fiat «sta accumulando perdite per 700 milioni in Europa, e sta reggendo a questa perdita con i successi all’estero, Stati Uniti e Paesi emergenti. Queste sono le uniche due cose che contano. Se vogliamo confrontarci dobbiamo partire da qui: non si scappa». «Una bella intervista sotto tanti punti di vista», commenta il ministro Fornero, mentre per il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso, «Marchionne ha tenuto una posizione molto difensiva, nella quale, però, non dà le risposte di cui il Paese ha bisogno». «Non sono rassicurazioni, è solo un modo per prendere tempo», osserva Giorgio Airaudo, responsabile Auto della Fiom.
Il segretario della Cisl Bonanni chiede a Marchionne di convocare subito i sindacati «dopo il suo comunicato improvvido ed equivoco che ha creato confusione». «Ci deve dire – afferma – se il piano che ci aveva presentato sarà ancora valido non appena il mercato riprenderà».