ORTONA – Un omicidio commesso in piena sanità mentale. Almeno stando alla perizia disposta dal giudice del Tribunale di Chieti Isabella Maria Allieri. In sostanza Francesco Marfisi, accusato del duplice omicidio avvenuto ad Ortona nel 2017, non ha vizi di mente.
L’episodio risale al 13 aprile del 2017, quando Marfisi ha colpito con venti coltellate la moglie Letizia Primiterra e con 50 fendenti Laura Pezzella, l’amica con la quale la moglie aveva una relazione. Il giudice, nelle scorse settimane , ha ammesso il rito abbreviato, che prevede lo sconto di pena di un terzo, e la perizia, affidando quest’ultima alla psichiatra Marilisa Amorosi: perizia che entra nel processo.
Un eventuale vizio di mente avrebbe dato un altro esito a un processo che adesso pone Marfisi davanti a un’accusa per la quale l’uomo rischia l’ergastolo. La consulenza di parte della difesa, stilata dallo psichiatra Filippo Maria Ferro, definisce borderline la personalità dell’imputato che, il giorno del duplice omicidio, avrebbe agito in preda a un raptus di follia momentanea.
L’uomo, secondo la perizia, aveva intenzione di suicidarsi ma ricevette una telefonata del figlio e cambiò idea. Per l’accusa, invece, si è trattato di un duplice omicidio premeditato, maturato il giorno prima, il 12 aprile, quando l’uomo, in occasione del compleanno di Letizia Primiterra, incontrandola in un bar, le voleva fare gli auguri e lei li avrebbe rifiutati dicendo di voler stare da sola con la sua nuova compagna. Marfisi, deriso dai suoi concittadini per quella relazione della moglie, avrebbe, pertanto, perso il controllo. Il 28 febbraio si terrà a Chieti il processo con il rito abbreviato.