ROMA – Oggi il sindaco di Roma, Ignazio Marino, formalizzerà la decisione di lasciare il Campidoglio, consegnando il suo incarico nelle mani della presidente dell’assemblea capitolina, Valeria Baglio. Le dimissioni diventeranno irrevocabili trascorsi 20 giorni da oggi. Poi un commissario traghetterà la capitale fino alle prossime elezioni.
Prosegue intanto il toto-nomi per il successore. Alessandro Di Battista ha spiegato che non sarà lui il candidato del Movimento cinque stelle: «Entro gennaio avremo il nome del candidato sindaco M5s, ma escludo di candidarmi», ha detto intervistato a La telefonata di Belpietro su Canale 5.
Altro tema caldo è quello del Giubileo, secondo alcuni a rischio dopo le dimissioni di Marino. «Questa è una città che sta in piedi da più di 2000 anni», ha rassicurato il prefetto di Roma, Franco Gabrielli, dalla basilica di S. Maria in Aracoeli, in Campidoglio, per partecipare alla messa in occasione della festa della polizia municipale. La scadenza del Giubileo tuttavia non desta preoccupazioni in Vaticano, nonostante la crisi apertasi in Comune, mentre continua a far discutere l’appello del cardinale Agostino Vallini, vicario del Papa, che ha chiesto per Roma una svolta e un rinnovamento della classe dirigente.