SANTA MARIA IMBARO – Il Corpo forestale dello Stato di Chieti ha sequestrato 57 topi da laboratorio negli stabilimenti della Fondazione Mario Negri Sud di Santa Maria Imbaro. Il sequestro e’ stato ordinato dal gip del tribunale di Lanciano su richiesta della Procura frentana, che nei mesi scorsi aveva avviato un’indagine su segnalazione della Lega Anti Vivisezione. Il reato per cui procede la Procura di Lanciano e’ “uccisione di animali” (articolo 544 bis del codice penale).
I topi (mus musculus) sequestrati sono “gli unici sopravvissuti di una colonia molto piu’ numerosa”, spiega il comandante della forestale di Chieti, Livia Mattei. Nel corso di un’ispezione delegata dalla Procura della Repubblica di Lanciano, a seguito di una segnalazione della Lega Anti Vivisezione, il Corpo forestale dello Stato ha verificato infatti come una colonia di topi per sperimentazione, non piu’ utile alle attivita’ di ricerca condotte, fosse stata soppressa.
Il taglio delle risorse economiche subito dalla Fondazione Mario Negri Sud, malgrado l’eccellenza che essa ha rappresentato e rappresenta nella ricerca, ha determinato la soppressione di circa 750 animali giudicati in esubero, eliminazione decisa, peraltro, all’esito del tentativo, senza successo, di collocare gli animali altrove. Ma la soppressione non poteva rientrare nella cosiddetta uccisione con metodi umanitari, ammessa dalla norma solo nell’ambito di un ciclo di sperimentazione o procedura – spiega il comandante provinciale Livia Mattei – in altre parole, i 750 topolini sono stati soppressi senza che sia stata ravvisata alcuna necessita’. La responsabilita’ del reato di uccisione di animali “andra’ successivamente accertata all’esito dei necessari approfondimenti”: il titolare dell’inchiesta e’ il procuratore capo di Lanciano, Francesco Menditto.
“La sorte dei 57 animali sopravvissuti e’ stata a questo punto decisa dall Autorita’ Giudiziaria che ne ha disposto il sequestro, non potendosi escludere la possibilita’ anche di una loro soppressione da parte del citato centro, conclude la forestale. Gli animali, quindi, sono stati affidati in custodia dal Cfs alla Lav, che si e’ da subito resa disponibile in tal senso.