CHIETI – Sull’annullamento delle trascrizioni dei matrimoni gay contratti all’estero, Di Primio è stato chiaro: “Io rispetto la legge. Il ministro Alfano ha preso la decisione giusta. I sindaci non possono sostituirsi alle normative nazionali, con ordinanze che sarebbero illegittime o addirittura in contrasto con la Costituzione”. E’ quanto dichiara il sindaco di Chieti, delegato Anci ed esponente del Nuovo Centrodestra, in merito all’annuncio del ministro dell’Interno della circolare ai prefetti.
“Condivido la ratio del provvedimento – prosegue – anche se a Chieti non ce ne sara’ comunque bisogno. I matrimoni sono tra un uomo e una donna, come prevede la nostra Costituzione. Altra cosa e’ il riconoscimento dei diritti civili alle coppie omosessuali. Tema che merita certo un approfondimento, ma sempre in ambito privatistico, e la cui competenza e’ parlamentare. Posizioni, queste, che ho avuto modo di esprimere anche in sede Anci. E non per questo ritengo che la mia citta’ sia meno aperta o accogliente di altre. Se questi sono i parametri di alcuni miei colleghi sindaci – conclude Di Primio – allora forse e’ da rivedere tutto il sistema delle amministrazioni locali”.