ROMA – È il giorno delle opposizioni al Colle. Oggi, dopo la polemica della scorsa settimana sulla riforma costituzionale conclusa con la secessione dell’Aventino, il presidente Mattarella ha accettato di ricevere Forza Italia, Sel, Lega Nord e Movimento 5 Stelle. Al termine dell’incontro l’azzurro Brunetta si è mostrato soddisfattissimo, scommettendo che il capo dello Stato farà tutto quanto è nelle sue possibilità per rimettere le cose a posto. Cambio di passo anche con Grillo: gettate le basi per un dialogo costruttivo e un imminente confronto.
«Il presidente Mattarella ha auspicato che il dialogo sulle riforme possa riprendere. Conoscendolo, userà tutti gli strumenti previsti dalla Costituzione per ripristinare un clima di dialogo», ha detto il capogruppo di Fi alla Camera, Renato Brunetta, dopo il colloquio al Quirinale sulle riforme. «Le Costituzioni devono unire. Non possono dividere. Forza Italia – rileva Brunetta – conferma la coesione nazionale sulla crisi libica. Ma questo deve trovare un clima positivo. Il presidente della Repubblica ha ascoltato ed ha molto apprezzato. Non si può pensare di chiedere la coesione nazionale di giorno e procedere a colpi di maggioranza di notte per approvare 40 articoli della Costituzione», conclude l’esponente di Forza Italia.
Beppe Grillo, intanto, ha pubblicato sul suo blog un «carteggio» con il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ed annuncia che andrà al Quirinale per conoscere il capo dello Stato che ha accettato la richiesta di incontro avanzata dal leader del M5S. «Ieri sera il Presidente ha cortesemente risposto con questa lettera», scrive Grillo che pubblica testo e foto. Quindi chiude così: «La ringrazio Presidente. Ci vediamo al Quirinale»
Grillo ha pubblicato anche «la lettera di auguri» che ha scritto «il 3 febbraio al presidente della Repubblica Sergio Mattarella», una lettera con nove auguri-esortazioni per il settennato. In particolare il leader del M5S sollecita il capo dello Stato ad intervenire nel dibattito sulla nuova legge elettorale, in quello sulla Rai e per «ripristinare la centralità del Parlamento».
«Non ci può essere l’idea che si può governare con colpi di mano e accelerazioni che imbavagliano il Parlamento ridotto a rango di votificio, non ci è piaciuto il clima di goliardia con il quale si è concluso il dibattito in Aula sulle riforme», ha detto il leader di Sel, Nichi Vendola, dopo il colloquio con il capo dello Stato, Sergio Mattarella, al quale ha «espresso preoccupazione per l’umiliazione alla quale è sottoposta la funzionalità del Parlamento».