MILANO – E’ attesa per domani pomeriggio la sentenza del processo Mediaset. Domani, intorno a mezzogiorno, il collegio tornerà a riunirsi in camera di consiglio dopo aver tenuto una breve udienza, alle ore 10, per altre cause già fissate. Questa sera termineranno le arringhe dei difensori. Lo si e’ appreso da fonti della Cassazione.
“Questo è un processo vissuto sempre sul filo della prescrizione, come se si dovesse prescrivere un giorno per l’altro”. Lo ha sottolineato uno dei legali di Silvio Berlusconi, Niccolò Ghedini, nelle battute iniziali della sua arringa in Cassazione nel corso dell’udienza per il processo Mediaset. ”Manca nel tessuto della sentenza un elemento probatorio che Berlusconi possa aver partecipato al reato proprio”. Lo ha detto uno dei legali di Silvio Berlusconi, Niccolò Ghedini, nella sua arringa in Cassazione nel corso dell’udienza per il processo Mediaset.
”Il Tribunale di Milano, così fondamentalista, così assoluto nelle proprie tetragone definizioni, un errore l’ha fatto. L’ha detto il procuratore generale di Cassazione: cinque anni di interdizione dai pubblici uffici erano sbagliati, troppi, non erano motivati. La legge prevede da uno a tre anni e quindi se dovevano essere cinque dovevano essere motivati. Da questo punto di vista almeno uno spiraglio”. Così Renato Brunetta, capogruppo del Pdl alla Camera dei deputati, intervenendo a ”Radio Anch’io”, su Radio Uno. ”Io sono ottimista – sottolinea poi Brunetta – perché credo nella giustizia, credo in tante persone perbene che compongono l’ordine della magistratura, credo nelle regole, credo nella legge, non mi piace la giustizia politicizzata”.
“Nessuna sentenza può privare Berlusconi della leadership confermata da milioni di elettori. L’alternativa a Berlusconi è Berlusconi”. Lo afferma Mariastella Gelmini, vicepresidente vicario del gruppo Pdl alla Camera.
“Berlusconi qui? No, non si farà vedere, non ha motivo di venire qui”. Lo ha detto Franco Coppi, il legale dell’ex premier, a margine dell’udienza in Cassazione sul processo Mediaset rispondendo ai cronisti che gli chiedevano se fosse possibile che Berlusconi si presentasse in Cassazione.
“La requisitoria non mi pare abbia preso di petto i nostri motivi di ricorso, ha più che altro ripercorso il processo”. Lo ha detto in Cassazione, Franco Coppi, uno dei legali di Silvio Berlusconi, a margine dell’udienza sul progetto Mediaset. Interpellato sui tempi della sua arringa, Coppi ha aggiunto: “Non credo di parlare due ore, parlerò circa un’ora e mezza”.
“In teoria la discussione delle arringhe degli avvocati può concludersi anche stasera e penso che domani potrebbe terminare la camera di consiglio per la decisione del processo Mediaset, ma questo dipende anche da quanto parleranno gli avvocati”. Lo ha detto il procuratore generale della Cassazione, Gianfranco Ciani, parlando a margine dell’udienza Mediaset, dopo essere entrato nell’aula dove è in corso il dibattimento per chiamare fuori il sostituto procuratore Antonio Mura.
“Siamo un pò tutti sottoposti a stress questi giorni” ha scherzato con i cronisti il procuratore generale della Cassazione, Gianfranco Ciani, parlando a margine del processo.Ciani non si sbilancia in previsioni sul verdetto dell’udienza Mediaset: “Bisognerà vedere come il collegio giudicante interpreterà quanto ha sostenuto nella sua requisitoria di ieri il rappresentante della procura, Antonio Mura. Io non faccio l’indovino”.
Ha destato qualche preoccupazione tra le forze dell’ordine il binocolo usato dal vignettista Vincino, in aula nella sezione feriale della Cassazione al processo Mediaset, per guardare più da vicino il collegio giudicante. Il disegnatore de Il Fatto e de Il Foglio e’ stato raggiunto, sul loggione laterale dove sedeva, da un carabiniere che ha constatato che il suo binocolo era ‘innocuo’. Quindi ha ripreso tranquillamente a lavorare alle sue ‘caricature’, tra le quali quelle di alcuni carabinieri presenti in aula, che le hanno molto apprezzate.