CHIETI – Il nuovo mega centro commerciale si chiamerà Mirò. Almeno secondo le intenzioni degli ideatori. Non tutti però ritengono il progetto un bene per la comunità. Soprattutto i tanti cittadini che da questa mattina hanno manifestato vicino al cantiere in cui è prevista la realizzazione del nuovo complesso.
Il progettista, l’ingegner Domenico Merlino, ha annunciato il via ai lavori, contro i quali si oppongono Wwf, Cna, Confesercenti, Confcommercio e altre associazioni scese in campo insieme al consigliere regionale di Forza Italia Mauro Febbo e i consiglieri comunali Emiliano Vitale, Maurizio Costa e Marco Di Paolo. Invitati a partecipare anche gli esponenti del Movimento 5 Stelle, del Pd e dell’Altra Chieti.
Letizia Scastiglia, direttore della Cna, spiega “Abbiamo deciso di chiamare anche la politica, a prescindere dallo schieramento, perché pensiamo che questa battaglia sia di tutti. Pretendiamo il rispetto delle leggi e del buon senso. Il Megalò 2 non ha l’autorizzazione del Comitato di Valutazione ambientale e non ha affatto superato le criticità idrauliche preesistenti in assenza delle valutazioni post-opera delle autorità competenti. È impensabile che Regione, Provincia, Comuni, magistratura e forze dell’ordine possano consentire questa ulteriore cementificazione, senza un deciso intervento di stop”.
La Regione ha inviato una lettera al Genio Civile che aveva detto stop al cantiere nei giorni scorsi . Anche il Comune di Cepagatti ha chiesto una serie di documenti prima della ripresa dei lavori ed ha anche sollecitato i 137mila euro di oneri di costruzione. Il sindaco di Spoltore Luciano Di Lorito aveva, invece, espresso preoccupazione su possibili problemi per il territorio del suo comune, legati agli allagamenti, in caso di esondazione del fiume Pescara, che scorre a pochi metri dal cantiere in cui si trova il parco commerciale Megalò. Il sindaco di Chieti Umberto Di Primio parla di pressapochismo della Regione e chiede di rivedere il piano che, a fine degli anni 90, autorizzò i due complessi.