CHIETI – Domani all’Aquila, il Comitato V.I.A. (Comitato di Valutazione Impatto Ambientale) della Regione Abruzzo dovrà pronunciarsi in merito alla parte edificatoria del progetto Megalò 2. Dal progetto originale, però, qualcosa è cambiato. Lo ha spiegato in conferenza stampa l’ing. Domenico Merlino, progettista della struttura commerciale da realizzare a Chieti Scalo che in queste settimane è stata fortemente contestata dalle associazioni ambientaliste e dei commercianti.
Merlino ha voluto sfatare le tante inesattezze dette sul progetto. A partire dalle dimensioni. Dai 92 mila metri quadri coperti iniziali, ha affermato ancora il progettista, siamo scesi prima a 30.500 metri quadri e siamo disposti a ridurri ulteriormente a 24.000 metri quadri cercando di venire incontro alle associazioni di categoria.
L’Opera, ha aggiunto ancora l’Ingegnere merlino, darà lavoro a 450 operai per la fase di realizzazione e 250 nuovi posti di lavoro per la gestione delle strutture. Non risponde a verità che nell’area adiacente al Megalò sarà realizzato un Albergo, sala meeting e parchi acquatici, ma esclusivamente un punto per l’Elettronica, l’Arredo, Componenti per la Casa, Abbigliamento e calzature, Animali e Complementi, Bricolage e Ristorazione.
E’ un dato di fatto, ha aggiunto ancora il Progettista, che il PRUST 7/93, al termine della procedura, approvata con “Atto Unico Autorizzativo” n. 66/2002 – Comune di Chieti, prevedeva la realizzazione di complessivi 92 mila metri quadrati di superficie lorde di pavimento da destinare al commercio al dettaglio, uffici, alberghi etc. e che a fronte dei conseguenti atti autorizzativi, i Promotori hanno già realizzato tutte le infrastrutture e gli standard già ceduti e pronti da cedere ai Comuni di Chieti e di Cepagatti. E’ un fatto, è stato detto ancora, che al Comitato VIA è stata presentata una soluzione edilizia in riduzione a quanto già autorizzato, portando la superficie lorda di pavimento da 35.500 mq a poco più di 24.000 mq. Siamo stati bloccati in modo illegittimo per anni. tale comportamento, ha aggiunto infine ha arrecato dei danni alla Società proponente SIRECC che è stata posta in condizioni di fallimento, ed il ripetere lo stesso errore, ha aggiunto ancora Merlino, potrebbe creare una situazione molto sconveniente anche alla nuova Società subentrata, la SILE Costruzioni srl di Barzana in provincia di Bergamo.
Intanto il Comune di Pescara attraverso l’assessore al Commercio Giacomo Cuzzi ed il Presidente della Commissione Commercio in Consiglio Comunale Piero Giampietro parlano d’intervento dannoso per l’economia e l’ambiente:
“Sono da sempre favorevole alle iniziative private che migliorano l’attrattività del nostro territorio, e certamente il parco dei divertimenti è un intervento interessante – spiega l’assessore Giacomo Cuzzi – ma questo non può trasformarsi in un nuovo centro commerciale di cui la nostra area metropolitana non ha assolutamente bisogno. Pescara è stata mortificata dalle programmazioni commerciali degli anni passati, è l’area con la più alta concentrazione di centri commerciali d’Italia, e non si vede assolutamente il bisogno di un ennesimo centro commerciale che rischia solo di umiliare l’economia dello shopping e del tempo libero pescarese”.