TERAMO – La meningite inizia a far paura. Più che altro preoccupa l’allarmismo che si sta registrando un po’ in tutta Italia dopo i ripetuti casi che la stampa quotidianamente sbatte in prima pagina. Anche l’Abruzzo non è da meno con gli ambulatori presi d’assalto per la vaccinazione.
Anche a Teramo la preoccupazione, in particolar modo dei genitori di figli piccoli, è molto alta, ma la Asl ha fatto sapere che la situazione al momento è sotto controllo. Inoltre ieri, a causa della mancanza di posti letto nel reparto di rianimazione di un ospedale di Roma, i sanitari hanno deciso di trasferire una paziente affetta da una forma di meningite non derivante dal meningococco nell’ospedale Mazzini di Teramo.
Da quanto si è appreso si tratterebbe di un soggetto immunodepresso, colpito da una forma non contagiosa. Intanto la ASL ha reso noto che “per l’anno 2016 al 16 novembre sono stati segnalati 178 casi di malattia sistemica da Meningococco che fanno ritenere che i casi di meningite meningococcica anche per quest’anno non si discosteranno sostanzialmente da quelli degli ultimi anni.”
Anche a Chieti il problema non è da meno. Circa 500 persone sono state vaccinate contro la meningite da meningococco nelle sole giornate di lunedì 2 e martedì 3 gennaio scorsi nei centri vaccinali dell’Azienda sanitaria locale Lanciano Vasto Chieti. Un notevole afflusso di cittadini sensibilizzati in seguito agli ultimi casi di meningite registrati in Italia, una malattia rispetto alla quale non vi è alcuna epidemia in atto e alcuna emergenza sanitaria.
«Ciò non toglie – spiega la responsabile del Servizio igiene epidemiologia e sanità pubblica (Siesp) della Asl, Ada Mammarella – che abbiamo sempre promosso e offerto le vaccinazioni, ed è dunque corretta la volontà delle persone di fare prevenzione. Certo, in questi giorni prevale la paura, che non si può fermare, ma con pazienza e professionalità i nostri operatori stanno accogliendo gli utenti, consegnano materiale informativo e vaccinano dopo avere spiegato loro le caratteristiche della patologia e i vaccini offerti. Chiediamo però ai cittadini di non ammassarsi a centinaia presso i nostri centri, non ha senso e non è utile a nessuno, e di avere pazienza”.