ROCCAMORICE – Su segnalazione, dei consiglieri comunali Nicola Rosati e Salvatore Eugenio Guercio, il Codici Abruzzo denuncia, in una nota, “la grave situazione dell’acqua inquinata da mercurio nel Comune di Roccamorice che impone all’Associazione il dovere di chiedere agli enti pubblici deputati alla salute e all’incolumita’ dei cittadini come si e’ potuti arrivare a tale situazione.
“Infatti – spiega la nota – nel Comune di Roccamorice vi sono centinaia di famiglie che da circa un mese non possono usufruire dell’acqua potabile ne’ per bere ne’ per cucinare ne’ per nessun altro uso. Tale divieto e’ sancito da un ordinanza del sindaco, che e’ stata promulgata in base alle relazioni della Ausl di Pescara Dipartimento di Prevenzione. Dalle relazioni si sostiene che da un campionamento effettuato presso il serbatoio Pagliari di Roccamorice e’ risultato un valore non conforme del parametro sul mercurio”.
“Secondo l’Aca – riferisce il Codici – la causa di tale anomalia deriverebbe da un fuori servizio dovuto a probabile sovrappressione di un venturimetro posto in arrivo al serbatoio Bosco, tale da creare una fuoriuscita di mercurio presente all’interno dello strumento di rilevazione sulla portata dell’acqua. Assodando che l’Aca abbia ragione – osserva il Centro per i diritti del cittadino – sorgono spontanea alcune domande: come mai tale venturimetro non e’ stato sostituito, visto che gli apparecchi con la presenza di mercurio sono stati vietati dalla direttiva 2007/51/CE? Vi sono altri venturimetri della stessa natura in altri serbatoi? Se si, perche’ non si procede alla loro sostituzione? Come mai le Autorita’ locali competenti non rendono pubbliche le analisi? Al fine di avere risposte ai quesiti, abbiamo chiesto all’Aca e all’Arta di rendere pubbliche le analisi effettuate sinora e di procedere ad analizzare singolarmente l’acqua che esce dai rubinetti di ogni singola utenza. Inoltre si e’ chiesto all’Aca l’annullamento delle bollette per il periodo dal 26/09/2014 fino alla data del totale disinquinamento. Il diritto alla salute – scrive infine il Codici – e’ il primo fondamentale diritto umano, che da’ origine a tutti gli altri”.