ROMA – Angela Merkel elogia il rapporto con Renzi: “Viviamo in un momento di gradi sfide. C’è uno spirito europeo che ci unisce. Così la cancelliera al termine dell’incontro col premier italiano durante una conferenza congiunta. La Cancelliera, che ha parlato di «colloqui veramente amichevoli», ha anche augurato ogni successo all’Italia per le sue «ambiziose riforme», in particolare per il jobs act che ha definito «una riforma che si muove nella direzione giusta. Il successo di queste riforme sarà un contributo importante all’Europa e all’Italia».
Merkel ha espresso il suo desiderio di «organizzare una conferenza bilaterale sui temi economici, che si occupi di industria, digitalizzazione, potenziamento della banda larga», in modo da «garantire maggiori sinergie» economiche tra Italia e Germania.
Sui temi all’ordine del giorno dell’agenda europea, Merkel ha spiegato che «abbiamo parlato anche della questione dei profughi e dell’accordo con la Turchia, la cui attuazione è urgente. Dobbiamo combattere l’illegalità, il traffico di esseri umani e trasformare tutto questo in legalità. Vanno protette le frontiere esterne. L’Italia è un fortissimo alleato per la politica sui profughi e il suo orientamento è fondamentale».
Per Merkel «l’attuazione dell’accordo con la Turchia è urgente» e Renzi ha aggiunto che «l’Italia è disponibile a fare la sua parte» per il finanziamento di tre miliardi destinato ad Ankar. «Stiamo aspettando che le istituzioni europee ci diano alcune risposte sul modo di intendere questo contributo sull’emigrazione» ha aggiunto.
Sulle questioni di politica estera, Merkel ha detto che «in Libia insieme possiamo mandare missioni militari per l’addestramento alla sicurezza perché la Libia passo dopo passo si trasformi in una struttura statale stabile».
Il centro dell’incontro anche le questioni economiche. Renzi ha ricordato che «la commissione europea ha adottato a gennaio del 2015 una comunicazione sulla flessibilità. Questo per noi è il punto di riferimento. Noi non stiamo chiedendo che le regole siano cambiate ma che siano applicate senza equivoci, la flessibilità era una condizione per l’elezione di Juncker. Io non ho cambiato idea sulla flessibilità, spero che non lo abbia fatto Juncker. E poi: «Noi siamo i primi a dire che dobbiamo far scendere il debito: non lo dico per fare un piacere ad Angela, ma per fare un piacere ai miei figli». Merkel ha sorvolato sul tema: «Non mi immischio in queste cose. È compito della Commissione decidere l’interpretazione».
«Siamo in un momento delicato della storia dell’Europa, ne avverto tutta la responsabilità – ha aggiunto Matteo Renzi -. L’Italia è unita alla Germania nel dire che vogliamo più Europa, un’Europa più forte, capace di dare le risposte a tutti i problemi dall’immigrazione all’economia». E sul rapporto con la Germania ha detto che «siamo pronti a fare di tutto per superare le incomprensioni. Non siamo d’accordo su tutto anche perché veniamo da diverse famiglie politiche. ma crediamo insieme che combattere la disoccupazione è combattere il populismo. Il nostro avversario è lo stesso».
«Se l’Europa perde Schengen – ha sottolineato Renzi – perde sé stessa: ogni sforzo che possiamo fare per mantenere vivo l’ideale europeo va fatto insieme. Per mesi l’immigrazione sembrava soltanto un problema italiano, adesso è un problema europeo che durerà mesi, forse anni». Renzi è inoltre tornato sui controlli nei centri d’accoglienza. «Voglio rassicurare l’opinione pubblica tedesca che se in passato ci sono state procedure difficili, oggi grazie al lavoro della polizia italiana siamo al 100% nella registrazione delle impronte digitali e dei riconoscimenti facciali» per i migranti, quest’ultima una procedura «molto utile anche per contrastare il terrore».