L’AQUILA – L’esplosione della condotta metanifera di Mutignano, a Pineto, causata una settimana fa dal maltempo non è passata inosservata. Dopo il “fattaccio” della scorsa settimana ora sarà “opposizione senza limiti” contro la realizzazione del metanodotto denominato “Rete Adriatica” che secondo il progetto della Snam dovrebbe attraversare 18 Comuni abruzzesi, dei quali uno è Popoli, in provincia di Pescara, mentre tutti gli altri sono in provincia dell’Aquila (complessivamente 26 tra Molise e Abruzzo).
A dichiarare guerra al gasdotto Sulmona-Foligno è in questo caso l’amministrazione separata degli Usi civici di Paganica e San Gregorio, due frazioni dell’Aquila, i cui cittadini tenteranno anche la via della diffida e delle denunce pur di fermare un progetto che, dicono, non solo è pericoloso in quanto passa in un territorio ad alto rischio sismico e idrogeologico, ma è anche un progetto “illegale”.
Mancano, infatti, le autorizzazioni per il passaggio sugli Usi civici. Si parte dunque con una diffida, pronta a essere inviata nelle prossime ore, al ministero dello Sviluppo economico, e si proseguirà, se non ci sarà lo stop al progetto, con le denunce alla Procura contro i dirigenti ministeriali, responsabili di avere avviato una procedura viziata. Ma si deve fare il tutto prima della conferenza dei servizi del prossimo 26 marzo. L’amministrazione separata degli Usi civici Paganica-San Gregorio farà, in tal senso, da apripista per altri territori interessati a bloccare la realizzazione del metanodotto della Snam.