PESCARA – “La presenza di persone che vengono da altri Paesi viene messa in forte discussione, molto probabilmente per vantaggi o speculazioni di carattere politico. Questo mi dispiace tantissimo perche’ ancora una volta si gioca sulla pelle delle persone”. Lo ha detto l’arcivescovo di Pescara Tommaso Valentinetti, sulla questione dei profughi.
“Per quel che mi riguarda – ha proseguito – le strutture della diocesi e della Caritas sono tutte a disposizione di coloro che hanno bisogno e, quindi, non solo dei migranti. La diocesi e la Caritas hanno sempre sostenuto e aiutato gli italiani e i pescaresi. Quando poi e’ stato necessario avere un cuore piu’ aperto verso altre persone, abbiamo fatto la stessa cosa perche’ per noi le persone sono tutte uguali, hanno la loro dignita’ e portano stampato nel cuore l’immagine e la somiglianza di Dio. I nostri ospiti non sono solo stranieri: noi accogliamo tutte le persone che hanno bisogno”.
Valentinetti ha poi tenuto a precisare che la struttura religiosa Oasi dello Spirito di Montesilvano non e’ nella disponibilita’ della diocesi, ma di una Fondazione che “e’ altro dalla diocesi. L’Oasi non dipende da noi. Le nostre strutture – ha ribadito – sono tutte aperte”.
A proposito della raccolta di firme per dire no all’arrivo di 100 migranti sulla riviera sud di Pescara, l’arcivescovo ha detto: “Chi ha firmato si assume la propria responsabilita’ : 800 pescaresi non fanno primavera, come una rondine non fa primavera”.
“Il nostro aiuto – ha sottolineato Don Marco Pagniello, direttore della Caritas- non e’ rivolto soltanto ai profughi e non lo facciamo per una questione economica. Abbiamo una convenzione con la prefettura, ma sono molte di piu’ le persone che accogliamo senza convenzione. Non ci sono clandestini – ha evidenziato- . Per quanto riguarda la Cittadella della Caritas, Don Marco ha precisato “sono stati promessi soldi pubblici, ma ad oggi non abbiamo avuto un centesimo per la sua costruzione. Abbiamo un mutuo che stiamo pagando con i fondi dell’8 per mille”.
Don Marco ha poi aggiunto “non e’ vero che per ospitare i profughi alla Cittadella non accogliamo altre persone. Molti degli stranieri presenti sono, infatti, di nazionalita’ europea. Ci sono pochi richiedenti asilo e molti italiani”
Don Marco ha anche parlato degli ex interinali di Attiva: “Non e’ vero – ha affermato – che non mi sta a cuore la loro situazione. Anche in questo caso abbiamo fatto e facciamo la nostra parte, perche’ molte di quelle famiglie vengono sostenute da noi”.
“L’Abruzzo – ha aggiunto – e’ la terzultima regione in Italia ad accogliere immigrati. Ritengo che un’accoglienza diffusa sul territorio, nei nostri piccoli paesi, possa essere una soluzione. Penso, pero’, che non sia degno per nessuno strumentalizzare la sofferenza e la vita delle persone per altri fini”.