MONTESILVANO – Gli immigrati e i profughi di Montesilvano saranno trasferiti entro il mese di marzo nelle strutture individuate attraverso, lo Sprar, il Progetto relativo al Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati, voluto dall’ Amministrazione. Grazie a questo progetto, ha sottolineato il Vicesindaco, Ottavio De Martinis, saranno chiusi gli attuali CAS, i Centri di Accoglienza presenti nelle due strutture alberghiere in città.
Grazie allo Sprar, ha aggiunto il vicesindaco sarà ridotto anche il numero dei migranti ospitati a Montesilvano che non supereranno i 161 individui. Grazie all’emanazione di un avviso pubblico, sono stati individuati una serie di locali che consentiranno di creare un sistema di accoglienza diffuso sul territorio, evitando concentrazioni in un’unica zona e di creare dei veri e propri ghetti, per garantire così la sicurezza dei cittadini di Montesilvano.
“Sono diverse le manifestazioni di interesse pervenute grazie all’avviso pubblico – spiega l’assessore alle Politiche Sociali Ottavio De Martinis . Alcune sono state eliminate a causa della loro collocazione, in zone a spiccata vocazione commerciale o turistica. Questo con l’obiettivo di tutelare e proteggere i settori trainanti dell’economia cittadina. Per i locali ritenuti idonei verranno condotte le trattative con i proprietari di questi immobili. Con l’avviso – ricorda ancora l’assessore – abbiamo avviato la ricerca di una soluzione adatta ad aprire sul territorio una nuova mensa per i poveri e un emporio solidale, a supporto dei purtroppo numerosi cittadini in difficoltà che non riescono ad andare avanti da soli».
Il Comune aveva emanato un secondo avviso pubblico per l’individuazione di associazioni, cooperative e realtà del terzo settore che possano lavorare, in partenariato con il Comune e l’Azienda Sociale, alla gestione di tale tipologia di accoglienza. Verranno ora esaminate le loro proposte per individuare quelle più adatte alla nostra progettualità. Questo sistema di accoglienza verrà interamente finanziato dal Fondo Nazionale per le Politiche e i Servizi dell’Asilo e nessuna spesa sarà a carico del Comune”.