ROMA – Passa il decreto legge Milleproroghe. L’Aula di Palazzo Madama lo ha approvato con 153 voti favorevoli, con la fiducia chiesta dal Governo. Il testo ora passa all’esame della Camera. I voti contrari sono stati 99, nessun astenuto. Intanto monta la protesta dei tassisti contro il decreto, che, di fatto, sospende per un altro anno l’efficacia di una serie di norme che dovrebbero regolamentare il servizio degli Ncc e contrastare le pratiche abusive. Una sanatoria che, secondo la categoria, favorisce Uber. Intanto monta la protesta dei tassisti a Roma, Milano e Torino.
A Roma agitazione anche negli aeroporti di Fiumicino (dove un tassista e due vigili urbani sono stati investiti in due distinti incidenti) e Ciampino, praticamente svuotati di auto bianche. E traffico in tilt per il sit-in dei tassisti presso il Senato, dove il governo ha chiesto e ottenuto la fiducia sul decreto.
A Torino da mercoledì i tassisti sono in mobilitazione. Sono in presidio davanti al Comune dove in serata la sindaca Appendino è andata a testimoniare la vicinanza sua e del Movimento 5 Stelle. E la protesta promette di proseguire a oltranza con inevitabili ripercussioni per chi per spostarsi ha bisogno di un taxi.
A Milano le organizzazioni sindacali dei tassisti milanesi sono in «assemblea spontanea» che, però, si traduce in una sostanziale sospensione del servizio. «Aspettiamo notizie dell’incontro col prefetto – spiegano – poi decideremo che cosa fare. Ora assicuriamo il servizio a chi ne ha realmente bisogno». Secondo loro l’emendamento di modifica al Decreto Milleproroghe «riporta di fatto indietro l’orologio di otto anni» e che, «se approvato, a loro avviso, «concede il via libera a tutte una serie di azioni abusive nel settore del trasporto persone». In particolare, il nuovo assetto favorirebbe Uber.
Il testo del decreto milleproroghe prevede il rinvio al 31 dicembre 2017 del termine per l’emanazione del decreto del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti finalizzato a impedire le pratiche di esercizio abusivo del servizio taxi e del servizio di noleggio con conducente. A scatenare la protesta è soprattutto un emendamento approvato dalla Commissione Affari Costituzionali del Senato, a prima firma della senatrice del Pd Linda Lanzillotta, che prevede che la sospensione dell’efficacia delle disposizioni in materia di trasporto di persone mediante autoservizi non di linea operi fino al 31 dicembre 2017: tra queste, l’obbligo di tornare nella rimessa da parte dei noleggiatori con conducente (Ncc) dopo aver accompagnato il cliente.
In particolare, tali norme, la cui efficacia resta appunto sospesa fino a fine anno, regolamentano il servizio di noleggio con conducente prevedendo che: tale servizio si rivolga ai clienti che ne fanno richiesta presso la rimessa per una determinata prestazione a tempo e/o viaggio, le auto devono stazionare all’interno delle rimesse o presso i pontili di attracco e la sede del vettore e la rimessa devono essere situate, esclusivamente, nel territorio del comune che ha rilasciato l’autorizzazione.
Le disposizioni introducono inoltre una serie di divieti e condizioni: è vietata la sosta in posteggi su suolo pubblico nei comuni ove sia esercitato il servizio di taxi. In questi comuni i veicoli adibiti a servizio di noleggio con conducente possono sostare esclusivamente all’interno della rimessa. Anche le prenotazioni devono essere effettuate in rimessa. L’inizio e il termine di ogni singolo servizio devono avvenire nel garage situato nel comune che ha rilasciato l’autorizzazione, con ritorno alla stesso, mentre il prelevamento e l’arrivo a destinazione dell’utente possono avvenire anche nel territorio di altri comuni. I conducenti sono obbligati a compilare e tenere un «foglio di servizio» completo di una serie di dati tra cui il timbro dell’azienda e/o società titolare della licenza. In caso di violazione sono poi previste una serie di sanzioni tra cui la sospensione o la cancellazione della licenza.
In un comunicato alla categoria spiegano che si tratta di «un provvedimento che ci danneggia e prepara la strada alle azioni delle Multinazionali che da tempo operano sul territorio in spregio alle norme vigenti». «Dopo le numerose rassicurazioni avute – denunciano i sindacati – i lavoratori regolari del settore si svegliano stamani con questa infame sorpresa pro multinazionali e abusivi!».
Il Codacons fa sapere che depositerà un esposto urgente alle Procure della Repubblica di Roma, Milano e Torino, chiedendo di aprire una indagine sulla protesta odierna dei tassisti, alla luce delle possibili fattispecie di interruzione di pubblico servizio e blocco stradale. «Ciò che sta avvenendo in queste ore è gravissimo e intollerabile – spiega l’associazione dei consumatori in una nota – Senza alcun preavviso gli utenti sono stati privati di un servizio pubblico, con immensi disagi per i cittadini che in diverse città non riescono a reperire un taxi. Addirittura a Roma si è arrivati a bloccare la circolazione in centro e sono rimasti scoperti gli scali di Fiumicino e Ciampino».