AVEZZANO – In una struttura in provincia dell’Aquila che accoglie giovani migranti provenienti dal continente africano accadeva un po’ di tutto. Due persone,madre e figlio, rispettivamente di 52 e 27 anni, sono state arrestate e poste ai domiciliari per maltrattamenti su minori extracomunitari.
Gli agenti della squadra Mobile dell’Aquila e di Roma hanno eseguito le misure cautelari richieste dal sostituto procuratore della Repubblica di Avezzano Guido Cocco e confermate dal giudice per le indagini preliminari Maria Proia. Le indagini sono partite in seguito a una denuncia raccolta nella Capitale dove alcuni minorenni extracomunitari hanno raccontato di essere fuggiti dalla casa famiglia perché sottoposti a reiterate violenze, fisiche e morali.
Secondo le testimonianze i due dipendenti della struttura, avrebbero rivolto ai minori insulti, minacce e atti di violenza. In un caso sarebbe stata ridotta prima a tre ore e poi un’ora sola al giorno la disponibilità di acqua calda per le docce. In un altro episodio, un ragazzo sarebbe stato costretto a uscire in giardino, a spogliarsi rimanendo in mutande e a farsi la doccia, in piena notte, con l’acqua gelata.
Un’altro minore sarebbe stato raggiunto da un calcio allo stomaco perché si sarebbe lamentato della scarsa qualità del cibo. I giovani sarebbero stati obbligati a sedersi a turno dalle 22 alle 6 del mattino su di una sedia e quindi a non poter dormire. Un altro minore avrebbe violato l’ordine di non giocare a pallone nella struttura e sarebbe, pertanto, rimasto due giorni senza cena. Ad alcuni non sarebbe stata pagata la diaria per tre settimane ma pare siano stati obbligati a firmare come se l’avessero presa. Nel corso della perquisizione al ventisettenne sono stati sequestrati coltelli, tirapugni, una balestra e tesserini di riconoscimento delle forze di polizia.