L’AQUILA – Dopo il terremoto del 2009 alcuni moduli abitativi, i Mar, da utilizzare come alloggi temporanei per dare accoglienza agli sfollati non erano mai stati installati. E così il Gup del Tribunale dell’Aquila, Marco Billi, ha rinviato a giudizio cinque persone già indagate. Tali moduli, le cosiddette “casette con le ruote” da portare via una volta che l’emergenza fosse passata, non sono mai comparsi all’Aquila.
Gli imputati sono Massimiliano Cordeschi, ex direttore generale del Comune dell’Aquila, Domenico de Nardis, dirigente dell’Avvocatura comunale, Renato Amorosi, dirigente comunale del settore Territorio, Eugenio Vendrame, comandante della Polizia municipale, e Luigi Palmerini, imprenditore. I reati ipotizzati a vario titolo sono abuso d’ufficio, turbativa d’asta e abuso edilizio.
L’indagine era partita dopo la denuncia di una persona che aveva risposto a un avviso pubblico per la vendita di un terreno in località Sant’Antonio: dopo aver versato il deposito cauzionale di 22 mila euro, non aveva più avuto notizie della pratica. La vicenda suscito’ molte polemiche politiche, sfociate anche in consiglio comunale, in particolare con una mozione bipartisan, a seguito della quale Cialente decise di ritirare la delibera contestata. L’appalto per l’installazione dei moduli abitativi removibili era stato quantificato in circa quaranta milioni. Il processo è stato fissato per il 21 marzo 2013.