LANCIANO – Avrebbe abusato di un giovane che frequentava la sua parrocchia, facendo ipotizzare il reato di violenza sessuale. Secondo gli inquirenti, il ragazzo sarebbe stato molestato e importunato dal parroco, don Andrea Facchini, di 36 anni. A sporgere denuncia è stata la famiglia del giovane. Perciò la Procura di Lanciano ha aperto un’indagine sul sacerdote, fino a qualche tempo fa in servizio in una chiesa cittadina.
A fare imboccare il filone delle molestie fu un’aggressione subita dal parroco circa un anno fa. Alcune persone lo malmenarono brutalmente, costringendolo a ricorrere alle cure dell’ospedale per fratture alla mandibola e ad un braccio e tumefazioni al volto. Il fatto risale a una notte di ottobre del 2011, quando il prete si trovava, sembra inspiegabilmente, all’esterno di un’abitazione nella contrada di Villa Andreoli. Era quella dove abitava il 27enne frequentatore della parrocchia. Il giovane, all’inizio sarebbe rimasto conquistato dalla forte personalità del prete.
Ci sarebbero stati anche dei viaggi, in gruppo o da soli, in Grecia, alle isole Canarie e in Brasile, giustificati ufficialmente come pellegrinaggi, ma quando le attenzioni si erano rilevate di tutt’altra natura il giovane, all’epoca fidanzato, si era allontanato dalla parrocchia e in particolare dalla congregazione Legio sacrorum cordium, devota al culto dei tre sacri cuori di Giuseppe, Maria e Gesù, di cui il prete faceva parte.
Nel tentativo di far riavvicinare il giovane alla chiesa, Don Andrea lo avrebbe vessato e importunato, almeno fino all’aggressione dell’ottobre 2011, quando venne malmenato fuori dalla casa del giovane. Le indagini sulla “strana” aggressione – all’epoca si ipotizzò anche che fosse stato vittima di un gruppo di tossicodipendenti – sono andate avanti e hanno riguardato anche i tabulati telefonici. Il materiale è al vaglio della Procura, che mantiene il più stretto riserbo sulla delicata vicenda. In attesa degli sviluppi dell’inchiesta è anche la Chiesa frentana.
Dopo l’episodio dell’aggressione, la Curia arcivescovile ha allontanato dalla città il sacerdote, il quale è stato prima ospitato in una comunità religiosa e successivamente è tornato nel suo Paese d’origine. Da circa un mese l’ex parroco ha fatto ritorno a Lanciano. L’orientamento generale della Curia è quello di stare vicino a un “figlio che vive un momento di confusione”, ma sempre in attesa di quelle che saranno le decisioni della magistratura.
Don Andrea è rientrato in diocesi dopo un periodo di ritiro di un anno” spiega l’arcivescovo Cipollone. Dal primo novembre è assistente del cappellano dell’ospedale di Lanciano, don Mario, e canonico della Cattedrale di Lanciano. Il parroco è stato lontano da Lanciano per un anno, prima in Umbria e poi in Brasile, suo paese d’origine, subito dopo il pestaggio. A don Andrea è stato chiesto, inoltre, di non essere più assistente spirituale dell’associazione Legio Sacrorum Cordium, i cui incontri si tenevano nella chiesa di Sant’Agostino dove il sacerdote è stato parroco fino all’ottobre dello scorso anno.