ROMA – Lo scandalo derivati che ha travolto Mps diventa argomento di contesa politica tra i centristi e il Pd. In occasione della conferenza stampa a Davos, Monti esprime l'auspicio che la questione venga tenuta fuori della contesa elettorale. Il professore invita il leader del Pd Bersani a «non parlare di polvere sotto il tappeto perché, al di là della sua volontà, può risuonare sinistro sui mercati internazionali dando l'idea che ci siano cose nascoste nel bilancio pubblico». Il presidente del Consiglio anticipa: il ministro Grilli è pronto a riferire in Parlamento.
Il ministro Grilli spiega che la competenza è di Bankitalia, poi il portavoce del ministero chiarisce che non c'è alcuna divergenza con Palazzo Koch. L'istituto, a sua volta, nega che ci siano divergenze: piena collaborazione con il ministero, spiegano fonti interne di Via Nazionale, nessun contrasto. Interviene anche il Capo dello Stato: qualla del Montepaschi, osserva Giorgio Napolitano da Torino, «è una questione abbastanza grave e se ne sta occupando la Banca d'Italia». «Non sono esperto di banche, ma se la questione è grave bisogna occuparsene. Ed io ho piena fiducia nella Banca d'Italia».
Da Davos, in Svizzera, dove partecipa al World Economic Forum il presidente del Consiglio segnala che la scelta di inserire il “tema Montepaschi” nell'agenda politica potrebbe avere conseguenze negative, lanciando messaggi non veritieri alla comunità finanziaria. «È importante sottrarre la tematica» del caso derivati dalla confusione che si sta creando per evidenti ragioni, osserva il professore, in particolare, il nesso tra lo stanziamento per i “Monti bond” e il gettito dell'Imu é «frutto di fantasia».
Pier Luigi Bersani respinge al mittente le critiche della destra sul ruolo del partito nello scandalo della banca toscana. «La destra deve inventarsi ogni cosa – afferma -, ma dal 2001 il Pd è impegnato in una battaglia parlamentare sui derivati mentre la destra stia zitta e si vergogni. «Il Pd – contionua il segretario del Pd – non si è mai occupato in quanto tale di banche, noi facciamo politica. È una vicenda che suscita preoccupazione ma nessun imbarazzo, le banche sono gestite da privati, come in tutte le banche c'è una fondazione composta anche da comune e provincia. Non ci siamo mai occupati di banche».
Interviene anche il leader del Movimento 5 Stelle Beppe Grillo: in un comizio dello Tsunami Tour a Grosseto attacca: «Voglio una commissione d'inchiesta su Mps. Il Monte dei Paschi di Siena era la più antica e bella banca del mondo – ha osservato l'ex comico -. Avete visto che cosa è successo. Mussari è colpevole, perchè è uno che non sa fare neanche un bonifico. I responsabili sono nella Fondazione Mps, nella politica, nel Pd. Voglio una commissione d'inchiesta e per questo mi daranno dell'eretico». L'ex comico prende di mira anche Bankitalia: «La Banca d'Italia? Era l'organo di vigilanza del Monte dei Paschi. Che senso ha questa istituzione se non essere solidale alla corruzione endemica di questo paese. Hanno 1.700 dipendenti e cosa fanno? Cosa faceva il capo della vigilanza, la signora Tarantola, che adesso presiede la Rai? Doveva vigilare. Sono incredibili».