PESCARA – Tutti rinviati a giudizio per la vicenda relativa alla morte del giocatore Piermario Morosini, avvenuta il 14 aprile 2012 allo stadio “Adriatico – Cornacchia” a seguito di un malore avuto durante l’incontro di calcio Pescara – Livorno. Lo ha deciso il gup del Tribunale di Pescara, Luca De Ninis. Erano tre i medici indagati: il medico sociale del Livorno Manlio Porcellini, presente all’udienza di oggi, il medico del Pescara Ernesto Sabatini, e il medico del 118 in servizio quel giorno allo stadio, Vito Molfese. I tre sono accusati di omicidio colposo. Il processo a loro carico davanti al Tribunale monocratico di Pescara prendera’ il via il primo dicembre 2014. Nel mirino della pm Valentina D’Agostino il mancato uso del defibrillatore.
“Tutti i membri dell’ equipe medica – si legge nella perizia – hanno omesso di impiegare il defibrillatore semi-automatico esterno, gia’ disponibile al lato della vittima pochi secondi dopo il collasso di Morosini (dopo circa 25 secondi). Ciascuno dei medici intervenuti e’ chiamato a detenere, nel proprio patrimonio di conoscenza professionale, il valore insostituibile del defibrillatore semi-automatico nella diagnosi del ritmo sottostante e, in caso di fibrillazione ventricolare, il valore cruciale nell’influenzare le chance di sopravvivenza della vittima di collasso”.