ROMA – Cinque direttori di cinque importanti musei italiano non saranno più tali. “Il mondo ha visto cambiare in 2 anni i musei italiani e ora il Tar Lazio annulla le nomine di 5 direttori. Non ho parole, ed è meglio…». Così il ministro dei Beni culturali e del Turismo, Dario Franceschini, ha commentato su twitter la sentenza del Tar del Lazio che ha bocciato le nomine di cinque dei venti direttori dei supermusei.
Poi ha aggiunto: «Trovo strano che la sentenza parli di stranieri quando in realtà i direttori europei e ciò contrasta con la Corte di Giustizia Europea e il Consiglio di Stato: io sono avvocato e uomo politico con esperienza, so che le sentenze non vanno commentate ma contrastate nelle sedi proprie». Franceschini si è detto stupefatto in merito al fatto che il Tar «abbia definito questa procedura magmatica: la selezione internazionale è stata svolta da una commissione imparziale». «La selezione internazionale pubblicata sull’Economist per i direttori dei musei – ha detto ancora Franceschini – è stata originata da una norma di legge dell’Art bonus che ha individuato appositamente una procedura particolare».
Il Tar ha dato ragione a due ricorsi, uno presentato da una candidata alla direzione di Palazzo Ducale e della Galleria Estense di Modena e l’altro di un candidato al ruolo di direttore di Paestum e dei musei archeologici di Taranto, Napoli e Reggio Calabria.
Nella sentenza n. 6171/2017 i magistrati si soffermano negativamente sui criteri di valutazione dei candidati ammessi, criteri definiti «magmatici», che non permettono di «comprendere il reale punteggio attribuito a ciascun candidato». Il Tar boccia poi il metodo dei colloqui a porte chiuse, «occorre che durante le prove orali sia assicurato il libero ingresso al locale».
Ora la vicenda si sposta al Consiglio di stato. Ma si rischia di perdere altro tempo prezioso per una riforma indispensabile al sistema economico e culturale italiano. «Faremo subito appello al Consiglio di Stato», ha detto Franceschini. «Sono preoccupato per la figura che l’Italia fa nel resto del mondo, e per le conseguenze pratiche perché da oggi alcuni musei sono senza direttore».