ROMA – Virginia Raggi si è presentata in procura per rendere spontanee dichiarazioni davanti al procuratore aggiunto Paolo Ielo e al pm Francesco Dall’Olio. L’inchiesta è quella sulle nomine in Campidoglio e nello specifico quella del suo ex capo segreteria politica, Salvatore Romeo. La Raggi (che in questo procedimento è indagata con Romeo per concorso in abuso d’ufficio) si difenderà spiegando come è stata effettuata la nomina. Se la versione della sindaca, che nelle prossime settimane potrebbe depositare anche una memoria difensiva, sarà ritenuta credibile dalla procura di Roma questo filone potrebbe essere archiviato prima ancora di arrivare a processo.
Stando al capo d’imputazione, come formulato nell’avviso di chiusura delle indagini preliminari (atto che precede di norma la richiesta di rinvio a giudizio) Raggi (difesa dagli avvocati Alessandro Mancori e Emiliano Fasulo) e Romeo rispondono di abuso d’ufficio in concorso. Secondo la ricostruzione del procuratore aggiunto Paolo Ielo e del pm Francesco Dall’Olio il funzionario comunale è stato portato da «semplice dipendente delle aziende partecipate» con stipendio di 39 mila euro l’anno a capo della segreteria politica, retribuita con 110 mila euro, poi portati a 93 mila dopo l’intervento di Anac, la nuova nomina – secondo i pm – avrebbe avuto lo scopo di arrecare «un vantaggio patrimoniale a Romeo».