NAPOLI – Le tre persone a bordo di uno scooter, a Napoli, hanno accelerato anziché fermarsi all’alt dei carabinieri. Dopo un inseguimento, un colpo di pistola accidentale ha ucciso uno dei tre. È questa la versione fornita dai carabinieri di Napoli sulla morte di Davide Bifolco, il ragazzo di 17 anni rimasto ucciso alle 2.45 della scorsa notte al Rione Traiano, nel capoluogo campano. Il giovane non aveva nessun precedente penale. Il militare che ha premuto il grilletto, un 22 enne, adesso è indagato per omicidio colposo. L’autopsia sulla salma non si terrà prima di lunedì.
Secondo quanto si è appreso, a 20 metri dal luogo in cui è stato ferito mortalmente il 17enne è stata trovata una pistola scenica priva del tappo rosso sul ciglio della strada.
«È prematuro trarre delle conclusioni investigative – ha dichiarato il procuratore aggiunto di Napoli, Nunzio Fragliasso – ma si può senz’altro affermare, allo stato delle attuali acquisizioni, che è stato esploso un solo colpo d’arma da fuoco dal militare e che l’evento si è verificato in occasione di un inseguimento finalizzato alla cattura di un soggetto ricercato dalle forze dell’ordine, in esecuzione di un provvedimento restrittivo che era in compagnia del giovane deceduto». La procura di Napoli assicura che «le indagini proseguiranno celermente da parte dell’Arma dei carabinieri che sta prestando piena collaborazione alla procura per l’accertamento dei fatti nella consapevolezza della delicatezza dell’episodio».
L’incidente ha scatenato dure proteste da parte di alcuni abitanti del quartiere nella notte. Durante il sopralluogo della Polizia per i rilievi, la gente, parenti e amici dei tre in scooter, è scesa in strada. Le proteste degli abitanti sono sfociate in episodi di vandalismo. Un’auto della Polizia è stata completamente distrutta e un’altra danneggiata. «Stanotte eravamo a centinaia contro i Carabinieri che hanno ucciso Davide – racconta la signora Annalisa – c’erano anche i nostri figli, perché quello che è successo è una vergogna. Loro ci dovrebbero difendere e invece hanno ucciso un ragazzino innocente. Qui, al rione Traiano, i Carabinieri non li vogliamo più».
Flora Mussoforo, madre di Davide, si è sfogata davanti all’ospedale “San Paolo”: «Quando gli ha sparato non l’ha visto in faccia? Quel carabiniere non ha visto che Davide era un bambino?». Racconta gli ultimi istanti di vita del figlio:«Mi aveva detto: “Mamma, faccio l’ultimo giro col motorino e torno a casa”. Poi, mi sono venuti a chiamare, volevano i documenti. Sono scesa in strada e ho visto Davide a terra. Ho cercato di muoverlo, l’ho preso per il braccio, ma non si muoveva più. Era già morto».
«È stato un omicidio, non s’inventassero scuse». Lo dice, tra le lacrime nel rione Traiano, Tommaso Bifolco, fratello di Davide. «Non è caduto durante l’inseguimento – aggiunge – è stato speronato e ucciso. Mio fratello è stato colpito al cuore. E i carabinieri hanno anche avuto il coraggio di ammanettarlo». Una ressa di persone, parenti e amici del 17enne ucciso, intanto, si è radunata davanti all’ala dell’ospedale “San Paolo” in cui è stata trasportata la salma a disposizione dell’autorità giudiziaria per l’autopsia. La polizia, al momento, sta presidiando l’ospedale, dove si è creata una situazione di tensione.
Davide non si è fermato all’alt dei militari «perché guidava uno scooter non suo, non era assicurato e non aveva il patentino». Lo ha raccontato il fratello di Davide, Tommaso, che ha aggiunto: «La mia famiglia non aveva soldi per comprare un motorino a Davide. Forse si è spaventato, forse voleva evitare il sequestro del mezzo e per questo non si è fermato davanti alle forze dell’ordine».
Nel corso di un pattugliamento i carabinieri del Nucleo Radiomobile di Napoli hanno notato tre persone in sella ad uno scooter che stavano percorrendo con fare sospetto viale Traiano, secondo la ricostruzione dei militari. Tra di loro, stando alla versione dei militari, anche un latitante che nel febbraio 2014 aveva violato i domiciliari. L’accusa era di reati contro il patrimonio. All’alt dei carabinieri i tre non si sono fermati e così’ è cominciato l’inseguimento, conclusosi su via Cinthia, quando il conducente dello scooter in corsa ha preso un’aiuola perdendo il controllo del mezzo, urtando la «Gazzella» e cadendo a terra. Subito dopo la caduta il latitante, inseguito da un carabiniere, è riuscito a fuggire a piedi facendo perdere le sue tracce. Mentre l’altro militare stava procedendo a bloccare gli altri due, ha accidentalmente esploso un colpo con la pistola d’ordinanza che ha raggiunto il 17enne Davide Bifolco. Il terzo ragazzo, il 18enne Salvatore Triunfo, precedenti per reati contro il patrimonio e danneggiamento, si trova in caserma.