PESCARA – Il Pescara non è riuscito nell’impresa di giocare un tiro mancino al suo ex allenatore. Baroni, al contrario, grazie al successo di misura ottiene il quinto risultato utile consecutivo che gli frutta il 13esimo punto in cinque partite. Una partita tutto sommato equilibrata che si è risolta proprio nel momento in cui il Novara stava producendo di più A nulla poi è valso il forcing biancazzurro durato fino al novantesimo, senza successo.
Dicevamo, una partita abbastanza sonnolenta. Per trovare la prima azione degna di nota bisogna andare al minuto 27 quando Troest fa da torre e serve alla perfezione Faragò. L’attaccante del Novara colpisce di testa ma l’intervento di Fiorillo è prodigioso e leva il pallone dalla linea di porta. Tre minuti dopo ecco l’offensiva del Pescara: stavolta ci vuole un super Da Costa per dire di no a Memushaj, con l’albanese che aveva mirato alla perfezione l’angolino sinistro della porta dei piemontesi. E’ tutto quello che ha da offrire il primo tempo, con il direttore di gara Abbattista che manda le squadre negli spogliatoi sullo 0-0.
Nella ripresa il Novara parte con fare più deciso, e al 58′ passa in vantaggio con Evacuo: sul cross di prima di Viola Crescenzi si lascia sfilare alle spalle il capitano azzurro, per il quale è un gioco da ragazzi battere di testa Fiorillo. Primo gol in campionato per l’ex Benevento, preferito dall’inizio a Galabinov. Oddo prova a cambiare qualcosa inserendo Forte e Sansovini, ma a fare la partita sono sempre i padroni di casa: è il minuto 76 quando il mancino da fuori di Viola impensierisce non poco Fiorillo, che respinge come può. Finale che fa venire i capelli bianchi a Baroni: all’ 87′ Da Costa si supera sul lob di Crescenzi togliendo il pallone da sotto la traversa, mentre al quarto di minuto di recupero per poco Zuparic non trova l’1-1 con un colpo di testa che fa la barba al palo.